Una storia bellissima in periodo in cui sono molte le vicende che vedono persone fare del male ad animali. Basta pensare al cane Aron bruciato vivo, o alla capretta per la cui morte sono stati accusati dei ragazzi alla fine della scorsa estate.
Come riporta FirenzeToday, una docente ha chiesto al proprio dirigente scolastico di portare con sè a scuola il proprio cane, in quanto non sapeva dove lasciarlo. “Preside, ho preso un cucciolo, ma non so a chi lasciarlo per un’ora”. Questa è stata la richiesta di una professoressa di un istituto superiore di Firenze.
Il preside non ha avuto dubbi e ha acconsentito subito, postando anche alcune foto su Facebook. “Non si preoccupi, lo teniamo a scuola”, questa la sua risposta. “Naturalmente è diventato subito la mascotte di tutti”, ha scritto.
Il piccolo cagnolino ha così passato la mattinata tra qualche ora di lezione e girovagando tranquillamente per i corridoi, diventando subito una mascotte amata da tutti. “Sinceramente non ci vedo niente di straordinario – racconta il preside -. Quest’insegnante ha preso questo cucciolo da un paio di mesi e non sapeva dove sistemarlo per quella giornata. Quindi gli ho detto che poteva tranquillamente portarlo a scuola”.
“So che in altre scuole sarebbe stato uno scandalo, ma sinceramente la vedo come una cosa naturale. Diverse volte abbiamo fatto pet therapy con laboratori pomeridiani, dove i ragazzi lavoravano sulle emozioni attraverso gli animali e professionisti del settore. L’idea di far entrare gli animali nella vita degli studenti può portare sicuramente dei benefici”.
“Il rispetto e la convivenza con gli animali li valuto come un elemento fondamentale del vivere civile. Credo che sarebbe importante in un luogo come la scuole, favorire anche in modo naturale, senza troppi discorsi, la convivenza serena con gli animali. Il rapporto con queste creature può portare ad un lavoro prezioso su di sé. Basti pensare ai bambini autistici o con disabilità, che riescono attraverso gli animali, ad esprimere cose che invece con gli essere umani non riescono. Questa è stata un’occasione casuale, ma sarebbe opportuno che gli animali entrassero nelle scuole per mille motivi”, ha concluso, facendo una proposta.
Il dirigente scolastico già l’anno scorso si era fatto conoscere dopo la sua decisione di offrire agli studenti musulmani la possibilità di pregare in aule dedicate durante il Ramadan.
Tutto ciò non è stato particolarmente gradito da alcuni esponenti politici. “Non sono islamofobo ma se si sceglie la laicità della scuola, come non ci sono i crocifissi, non ci devono essere nemmeno le aule per il Ramadan”, ha attaccato il capogruppo di Fratelli d’Italia in Palazzo Vecchio Alessandro Draghi. Insomma, secondo questa corrente di pensiero, così come non si usano simboli religiosi cristiani a scuola non si dovrebbe nemmeno dare spazio ad altre religioni tra i banchi.
Il preside, invece, ha posto la questione dal punto di vista dell’inclusione, rivendicando la sua decisione e affermando che non si tratta di qualcosa che possa mettere in discussione la laicità dell’istituzione scolastica. “Non viene meno la laicità, non abbiamo aperto una moschea a scuola. E io non sono certo per la scuola confessionale. La nostra scelta vuole dare un segnale di rispetto della pluralità nel campo religioso. Ci sono già forme di attenzione in questo senso, si pensi agli studenti di religione ebraica che non vengono interrogati il sabato alla Maturità. Non mi pare scandaloso”, ha detto il dirigente scolastico.
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