Attualità

Docente picchiata da 30 genitori, tutto partito da una sua chat con gli alunni: i suoi audio inopportuni potrebbero essere falsi

Ci sono aggiornamenti sulle indagini che stanno proseguendo in merito alla spedizione punitiva di trenta genitori che hanno picchiato una docente di sostegno la scorsa settimana a scuola, a causa di attenzioni sospette nei confronti degli studenti da parte della donna.

La chat incriminata

Come riporta Il Corriere della Sera, tutto sarebbe partito da una chat che adesso è al centro dell’inchiesta, che si chiamerebbe “La saletta” e di cui avrebbero fatto parte la professoressa e alcuni alunni, sei in tutto. Una chat in cui, a detta delle mamme, sarebbero stati postati messaggi audio con “esplicite allusioni sessuali”. 

Accuse che sono state riportate in una denuncia sporta ai Carabinieri da parte di cinque genitori. Un esposto in cui si fa riferimento, appunto, a queste presunte molestie. Un’inchiesta che marcia in parallelo con l’altra aperta per far luce sull’aggressione avvenuta.

Nella chat incriminata, a quanto pare, faceva parte anche il ragazzino che qualche giorno prima era stato sospeso a fumare e che era stato rimproverato appunto dalla stessa docente. Senza contare che qualche mese fa c’è stato l’hackeraggio dei profili social dell’insegnante. Non si esclude neppure che il contenuto della chat possa essere stato manomesso, quindi falsificato. Negli audio si sentirebbe genericamente la “voce di una donna”. Che si tratti dell’insegnante è da dimostrare. 

Il rientro a scuola delicato

Ieri, nel frattempo, primo giorno di attività didattiche da quando il caso è stato reso noto tutto il Paese, la dirigente scolastica ha chiamato i Carabinieri per presidiare l’ingresso a scuola. Più tardi, attorno alle 10:40, sono arrivati gli ispettori dell’ufficio scolastico regionale. All’esterno, per l’intera mattinata, sono rimaste una decina di mamme, parte delle quali erano presenti anche nel momento dell’aggressione.

All’esterno del plesso, sui cancelli, sono stati sistemati due striscioni: “Si ai docenti, no alla direzione” e “tutela per i nostri figli, solidarietà alle mamme”.

L’insegnante aggredita non si è presentata a scuola. I medici le hanno diagnosticato un grave trauma cranico dovuto al pestaggio subito. Probabilmente rinuncerà all’incarico.

Redazione

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