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Docente precaria neo-mamma non ottiene l’allattamento, la preside la sanziona: ha continuato a fare il tempo pieno! Flc-Cgil: situazione incresciosa

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April 11, 2025

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A volte a scuola si vivono delle situazioni surreali. Come quella capitata ad una insegnante precaria neo-mamma, in servizio in un Centro provinciale per l’istruzione degli adulti nel Comune di Pontassieve, in provincia di Firenze: la donna, riferisce l’Ansa, ha chiesto i permessi per allattamento che spettano alle neo-mamme, ma non ottenendo risposta ha deciso di continuare comunque a lavorare a tempo pieno, anche per non lasciare scoperte le classi dove insegnava. Quando però la sua preside si sarebbe accorta della mancata fruizione della riduzione oraria, ha avviato contro la docente un provvedimento disciplinare.

Secondo quanto riporta la Flc Cgil fiorentina, che assiste la lavoratrice precaria, la dirigente scolastica avrebbe commesso un grave errore.

“La docente – sostiene il sindacato Confederale – agli inizi di ottobre comunica alla scuola che intende fruire dei cosiddetti permessi per allattamento grazie ai quali può ridurre l’orario di lavoro giornaliero per prendersi cura della figlia; di conseguenza presenta alla dirigente scolastica un’ipotesi di orario ridotto. Dopo alcune mail e telefonate per ottenere il nuovo orario la sua richiesta cade nel vuoto e non le viene mai dato il via libera. Pur di non mettere in difficoltà gli studenti, si rassegna a svolgere tutte le proprie ore di lezione e riorganizza la propria vita“.

“Passano tre mesi – ricostruisce ancora il sindacato – e solamente agli inizi di gennaio la dirigente scolastica realizza che la docente ha continuato a lavorare per il suo orario integrale e la accusa di averla volutamente tenuta all’oscuro del fatto. Nonostante la docente, sostenuta dalla Flc Cgil, abbia ricostruito nel dettaglio come si fossero svolti i fatti, la dirigente scolastica è andata avanti per la sua strada e, invece di riconoscere le proprie mancanze, le commina addirittura una sanzione disciplinare”.

A sostegno della docente, il 7 aprile c’è stato anche un presidio di protesta di lavoratori e lavoratrici, con operatori delle realtà di accoglienza della zona e anche numerose ospiti migranti dei centri di accoglienza. Perché la struttura dove insegna la donna è rivolta anche a stranieri e ragazzi in situazioni di disagio.

Dal presidio sono scaturite ben precise richieste, ha detto Emanuele Rossi, segretario generale della Flc Cgil di Firenze: “alla dirigente scolastica chiediamo di ritirare la sanzione disciplinare – sottolinea -. All’Ufficio scolastico, che avevamo già informato della incresciosa situazione e con cui c’era già stato un incontro per tentare di aprire una fase di confronto e dialogo con la dirigente, chiediamo di intervenire. Ai Comuni del territorio chiediamo di interessarsi maggiormente alle vicende del Cpia”, ha concluso Rossi.