La vicenda del Maestro Adriano Fontani è ormai un’odissea nota in tutta Italia, trasferito d’ufficio per incompatibilità ambientale per ben due volte, licenziato dall’USR Toscana, ma poi arriva una sentenza di reintegro da parte del giudice del lavoro di Siena, ma ancora oggi il Maestro Fontani non può chiudere la carriera ritornando ad insegnare.
Il maestro Adriano Fontani, maestro di scuola primaria in provincia di Siena, come è riportato in una interrogazione parlamentare del 2010, sarebbe stato oggetto, fin dal 2004, di una feroce ed intensa persecuzione scolastica e politica, originata da una chiara e gravissima discriminazione religiosa assecondata dalla scuola pubblica. Il tutto inizia quando il maestro Fontani decide di lasciare il gruppo religioso dei Testimoni di Geova.
Il caso del maestro Fontani, intervistato dalla nostra testata nel novembre 2015, è una vera e propria persecuzione che lo porterà ad essere licenziato dal ruolo di maestro e anche ad avere gravi problemi di carattere familiare e affettivo.
Tale persecuzione è diventata particolarmente intensa e feroce dal gennaio 2005, quando il primo ispettore scolastico inviato sul posto Antonio Fratangelo, così è scritto nell’interrogazione presentata al Senato, osò difendere, lodare e dare pienamente ragione al Fontani riconoscendo valide le sue proteste e condannando l’operato della scuola per la discriminazione subita dal docente senese.
Quando il suo direttore scolastico provinciale ha sostenuto le ragioni di Fontani e la relazione del “suo” ispettore: allora la direzione scolastica di Firenze prima annullò ed invalidò tale ispezione, negò illegittimamente al Fontani la relazione che lo sosteneva che aveva chiesto a norma di legge, e poi arrivarono perfino minacce di sanzioni a carico dell’ispettore, un trasferimento punitivo a carico del dirigente scolastico provinciale che sosteneva lui ed il maestro e cominciò a carico del Fontani la raffica di sanzioni ed ispezioni prefabbricate sopra descritte protrattesi per quattro anni fino al 2009.
Tutte queste vicissitudini vengono inflitte a carico di un docente preparatissimo, motivato e stimatissimo, amato e difeso da centinaia di genitori, alunni, ex alunni e famiglie che si sono vanamente mobilitati a suo favore e ai quali è stato perciò sempre e sistematicamente impedito di testimoniare a suo favore.
Il tutto si complica il 31 ottobre 2016 quando l’USR Toscana prende la drastica decisione di licenziare il maestro Fontani perché si sarebbero rotti i rapporti di fiducia tra il dipendente e la sua stessa Amministrazione.
Il giudice del lavoro del Tribunale di Siena, il dott. Delio Cammarosano, ha emesso la sentenza n. 180/2019 pubblicata il 15/07/2019, in cui annulla due procedimenti disciplinari e il licenziamento del Maestro Adriano Fontani.
Il giudice accerta la invalidità delle sanzioni disciplinari tutte, sospensive ed espulsiva, inflitte al Maestro Adriano Fontani dall’Amministrazione scolastica convenuta; condanna il Ministero IUR alla restituzione in favore del ricorrente delle due mensilità trattenute con l’applicazione delle due sanzioni impugnate, dell’8/7 e 8/8/2016, oltre interessi legali, oltre alla reintegrazione del lavoratore ricorrente nel medesimo posto di lavoro e al risarcimento del danno pari ad un’indennità commisurata alla retribuzione globale di fatto dal giorno del licenziamento sino a quello dell’effettiva reintegrazione, nella misura massima di dodici mensilità della retribuzione globale di fatto, oltre al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali dal giorno del licenziamento fino a quello dell’effettiva reintegrazione.
Il reintegro nella scuola Primaria “Rodari” di Arbia dell’ISC “Pertini” di Asciano (Siena), ordinata dal giudice del lavoro di Siena è avvenuta solo a livello teorico, perché al Maestro Fontani, con le scuse più varie, è stato impedito un regolare e fattivo rientro in servizio.
Il Comitato Fontani di Siena scrive al Presidente del Consiglio della Regione Toscana, il dott. Eugenio Giani, perché ha sempre mostrato interesse e attenzione in più occasioni per l’interminabile odissea del Maestro senese Adriano Fontani.
Il Comitato Fontani chiede l’esecuzione reale della sentenza del tribunale di Siena che annulla le sanzioni disciplinari e il licenziamento del maestro Fontani e chiede al dott. Giani di ricevere il Fontani e il Comitato sorto a Siena a sua difesa subito dopo il suo licenziamento e di intervenire in tutti i modi a tutela dei diritti del cittadino Fontani a cui viene negata anche l’applicazione di una sentenza a lui favorevole.
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