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Docente salva alunna che tenta il suicidio: “Non mi sento un eroe. I ragazzi sono smarriti, redarguirli non è la soluzione”

Ieri abbiamo dato notizia della giovane di sedici anni che ha tentato di togliersi la vita buttandosi da un cornicione vicino la propria scuola, nella provincia di Frosinone. Il peggio è stato evitato da un suo docente, che è corso a salvarla. Ecco le sue parole, rilasciate a Il Corriere della Sera.

La telefonata

Si tratta di un 54enne che insegna Scienze Motorie. “L’ho afferrata e l’ho spinta a terra per metterla in sicurezza”, ha detto. L’insegnante era già a scuola (“La campanella suona alle 8:05, ma sono un tipo mattiniero”), quando ha ricevuto la telefonata di una collega: “Mentre passava davanti al parcheggio multipiano che si trova vicino al nostro istituto, una struttura alta una quindicina di metri, ha notato una piccola folla radunarsi in strada e ha riconosciuto nella ragazza seduta sul cornicione con le gambe nel vuoto una nostra alunna: mi ha chiesto di raggiungerla e mi sono precipitato”.

Ed ecco la ricostruzione di quei momenti concitati: “Sono salito all’ultimo piano e mi sono avvicinato molto lentamente… La ragazza si era sporta dal parapetto ed era in bilico: una scena che avevo visto soltanto nei film. Quando ha avvertito la mia presenza ho cercato di aprire uno spiraglio di dialogo… Lei tremava, piangeva, continuava a ripetere che era stanca e che non le importava più niente… L’ho stretta alla vita con tutta la forza che avevo e l’ho fatta cadere all’indietro, dalla parte giusta, per metterla in sicurezza”.

A quanto pare non c’era alcun segnale che lasciasse presagire la sua intenzione di farla finita: “A lezione era sempre in ordine, compita: un’adolescente all’apparenza tranquilla. Mi risulta che avesse buoni voti, i colleghi me lo hanno confermato”. Si tratta di una descrizione simile quella della ragazzina che ieri ha accoltellato un compagno di scuola, resa dalla madre.

“Non mi ha confidato i motivi del suo malessere, sarà la polizia a chiarirli. So che da quando c’è stato il Covid i ragazzi sono più fragili e smarriti. Sono insicuri, ma penso che redarguirli non sia la soluzione: hanno bisogno di autostima, di essere incoraggiati altrimenti rischiano di perdersi nelle droghe che ormai sono una piaga in tutte le scuole”, ha aggiunto.

Ecco come si sente il docente: “Sono provato. Ho un forte mal di testa e penso ci vorrà un po’ per smaltirlo. Quando l’ho vista ha prevalso l’istinto e mi sono buttato. Da sportivo sono abituato a scattare ma non mi sento un eroe, ho soltanto compiuto il mio dovere morale e civile”.

La ricostruzione dei fatti

A notare la ragazza alcuni passanti che hanno subito iniziato ad urlare e a chiedere aiuto. Non appena l’hanno vista, seduta sul cornicione dell’edificio con le gambe a penzoloni, i passanti hanno subito fatto scattare l’allarme.

Si sono messi ad urlare in direzione della giovane. A quel punto uno dei professori della sua scuola, si è avvicinato e ha guardato verso l’alto: seduta sul cornicione, ha riconosciuto una delle alunne della sua scuola. Così ha deciso di intervenire immediatamente.

Redazione

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