Anche il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, vuole incontrare la professoressa di Palermo, Rosa Maria Dell’Aria, sospesa per 15 giorni per “omesso controllo” su una ricerca svolta dai suoi studenti che hanno messo a confronto le leggi razziali con il “decreto sicurezza” di Salvini. Ma non potrà fare nulla per cancellare la sanzione disciplinare inflitta dall’Ust di Palermo.
“Nessuna censura”
Il 18 maggio il titolare del Miur ha espresso il desiderio di incontrare la professoressa sanzionata: lo vorrebbe fare assieme al vicepremier Matteo Salvini, il quale si recherà la prossima settimana a Palermo in occasione dell’anniversario della morte dei giudici Falcone e Borsellino avvenute, per mano della mafia, proprio nel capoluogo siciliano.
“Penso – ha detto Bussetti – che Salvini abbia dimostrato ancora una volta grande attenzione e grande sensibilità e spero di essere con lui quando incontrerà la docente. Voglio incontrarla anch’io”.
Il ministro lo ha detto non corso di in un’intervista a Massimo Gramellini per ‘Le Parole della Settimana’, andata in onda su Rai3.
Bussetti ha anche detto: “Evitiamo accuse di censura perché non hanno fondamento”.
Poi ha aggiunto: “La scuola deve costruire coscienze critiche, è un suo obiettivo. Perciò ben vengano anche queste possibilità di confronto, di scambi di idee e opinioni che sono sempre positivi. I nostri docenti non sono bravi: di più. E meritano grande rispetto”.
Bussetti in difesa della libertà d’insegnamento
Quanto al ritiro della sospensione, Bussetti sottolinea che “se il ministro fosse chiamato in causa potrebbe anche intervenire, ma il ministro non ha questa funzione, né questo compito. Ci sono degli uffici preposti. Il ministro non è stato interessato né nell’avvio né nella conclusione dell’iter del caso specifico”.
Ma cosa dovrebbe fare un professore in questi casi? “Generalizzare è difficile – ha replicato Bussetti: qui c’entra la libertà di insegnamento prevista dalla Costituzione, e i nostri ragazzi ragionano, non si fanno condizionare”.
La telefonata di Di Maio alla prof
Nel corso della giornata, la professoressa ha anche ricevuto una telefonata dell’altro vicepremier, Luigi Di Maio, che le ha assicurato:
“Farò di tutto perché lei venga reintegrata il prima possibile. Prima che lo Stato perda è bene che lo Stato si ravveda”, gli ha detto al telefono il leader grillino e ministro del Lavoro, mostrandogli quindi tutta la sua solidarietà.
Cosa potrebbe accadere ora
Sui possibile sviluppi della vicenda, La Tecnica della Scuola ha già indicato cosa potrebbe accadere.
Per ritirare la sospensione dal servizio per 15 giorni, con decurtazione dello stipendio, l’amministrazione ha la possibilità di ricorrere al meccanismo dell’autotutela quando esiste il rischio più che evidente di soccombere in tribunale; bisogna precisare che, normalmente, il provvedimento in autotutela deve essere adottato dallo stesso organo che ha emanato l’atto che si intende annullare: in questo caso dovrebbe essere lo stesso Ufficio provinciale a revocare il provvedimento.