Ancora notizie che svelano quanto difficile e burrascoso sia, a volte, il rapporto tra genitori e docenti. Per l’ennesima volta si parla di docenti aggrediti, verbalmente e fisicamente: stavolta ci troviamo in Calabria, a Corigliano Rossano, in provincia di Cosenza. A riportarlo vari giornali locali come Strettoweb, Cosenza Channel e QuiCosenza.it.
Qui, ieri, 24 maggio, alla scuola media A. Toscano, una ragazza è stata sgridata per essere distratta a causa aver dell’uso del cellulare in classe da una docente. La giovane avrebbe raccontato tutto alla famiglia, che non l’avrebbe presa bene. Poco dopo sono arrivati a scuola i suoi genitori e il fratello, che subito avrebbero incalzato la docente e il collega intervenuto per calmare gli animi. Sono volate urla e parole grosse: secondo i parenti della ragazza l’insegnante avrebbe usato modi esagerati nel rimproverarla.
La ricostruzione di quanto accaduto è stata affidata ai Carabinieri che sono stati chiamati ad intervenire sul posto, in quanto si sarebbe arrivati anche alle mani, anche se non sarebbe stata presentata, al momento, alcuna denuncia. Pare sia giunta sul luogo anche un’ambulanza del 118.
Qualche giorno fa ci siamo occupati di un altro caso di violenza contro i docenti, stavolta perpetrata da un alunno, un tredicenne. Questo avrebbe colpito con un pugno in faccia la propria insegnante.
Ecco il racconto della docente: “Sono entrata in aula salutando i ragazzi come sempre e c’era un clima tranquillo, stavano facevano merenda e alcune studentesse si erano avvicinate alla cattedra per chiedermi di controllare le loro tesine”, dice Donatella Appratto, la docente aggredita che, dopo 36 anni dietro la cattedra, non nasconde di aver subito “un vero e proprio trauma sia come persona che come insegnante”.
“La violenza è stata come un raptus, fulmineo e imprevisto che non avrei mai potuto prevedere e che non mi sarei mai aspettata da quell’alunno”, racconta Donatella con un velo di amarezza. “Mentre ero in classe, nell’attesa che si concludesse la merenda, ho notato che lo studente, autore della mia aggressione, stava colpendo un compagno con una raffica di pugni, estremamente violenti” spiega la 57enne che ha cercato di separare i due.
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