Un post pubblicato su Facebook da una docente è diventato un vero e proprio caso. L’insegnante, come riporta La Repubblica, avrebbe scritto parole forti, di stampo transfobico, contro l’attivazione della carriera alias e le motivazioni alla base di questa scelta. A segnalare il fatto direttamente al quotidiano sono stati alcuni genitori di alunni della scuola, l’istituto comprensivo Vivaldi di Ostia, che si sono detti indignati.
Il post incriminato risale al 9 marzo, ma solo ora sta ricevendo attenzione mediatica: solo ieri la dirigente scolastica dell’istituto, Federica Alessandra Inches, ha letto le parole in questione, che avrebbero avuto risonanza in alcuni gruppi di quartiere, condannandole subito.
Ecco cosa avrebbe scritto la docente: “A scuola vogliono che accompagniamo gli alunni delle medie fino al cancello esterno, vogliono che ad ogni uscita per il bagno siano accompagnati da noi docenti o dal collaboratore. Se il collaboratore non dovesse esserci noi dovremmo accompagnarli fino alla porta dei bagni. Ma attenzione: dobbiamo essere contemporaneamente sia in classe, sia, eventualmente, nel corridoio per accompagnare l’alunno perché ovviamente non ci sarebbe nessuno a sorvegliare la classe. Insomma dobbiamo sorvegliarli a ogni passo”.
“Pare, sembra, che a dodici anni ormai gli stessi, considerati dal ministero dell’Istruzione come dei bimbi dell’asilo, siano abbastanza grandi da poter esercitare il loro diritto di cambiare sesso. Per il momento solo sulla carta, non ancora fisicamente, mannaggia. Insomma, tutta quella roba sull’identità di genere, quella m***a lì.. Per quella allora i pargoli sono considerati maturi. Sveglia! Rendiamoci conto di dove siamo finiti”, così si conclude lo sfogo.
La dirigente scolastica ha commentato così: “Sono senza parole, chiederò assolutamente spiegazioni alla docente. Nella nostra scuola il livello di inclusività è molto elevato, siamo un istituto comprensivo all’avanguardia in questo e ne andiamo molto fieri”. Oggi è previsto un confronto tra la preside e la docente, che in passato sarebbe anche stata allontanata per essersi rifiutata di vaccinarsi. Resta da vedere se la dirigente deciderà di prendere provvedimenti nei suoi confronti con richiami o sanzioni.
L’episodio, almeno in parte, potrebbe essere assimilato a quello del docente che, sempre sul social network, lo scorso ottobre si è lasciato andare ad una bestemmia nei confronti della nuova denominazione, che include la parola “merito”, del dicastero di Viale Trastevere. Il docente è stato poi punito con una sospensione lunga otto giorni, nonostante in molti abbiano invocato il suo diritto di esprimersi a suo piacimento fuori dall’ambiente di lavoro.
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