Le dichiarazioni rese in Parlamento dal ministro Bussetti a proposito della vicenda della professoressa Dell’Aria di Palermo hanno creato non poche perplessità.
Non più di tardi di una decina di giorni addietro Bussetti e Salvini, incontrando la professoressa, avevano garantito che la sanzione sarebbe stata cancellata rapidamente.
Nella serata del 30 maggio, lo stesso sottosegretario Salvatore Giuliano, sulla sua pagina FB, aveva annunciato addirittura che la sanzione era stata revocata.
E invece, nel pomeriggio del 5 giugno, nel corso del question time svoltosi alla Camera, ha dovuro candidamente ammettere che ad oggi non c’è nessun provvedimento di revoca formalizzato.
“Il Ministro non ha alcun potere in merito” ha detto in sintesi Marco Bussetti, confermando quindi quanto avevamo avuto modo di scrivere fin dall’inizio della vicenda. Le norme sul procedimento disciplnare sono chiare e sono definite dal decreto legislativo 165 del 2001, così come poi modificato dal decreto Brunetta, il 150 del 2009 e dal decreto Madia, il 75 del 2017.
“Le norme – sottolinea Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi – sono chiare: il ministro è un organo politico e in virtù del principio della separazione dei poteri non può assumere poteri che sono tipici degli organi della Amministrazione. E’ evidente dunque che l’unico organo che può intervenire è quello stesso che ha irrogato la sanzione e cioè l’ufficio scolastico regionale”.
“Oltretutto – aggiunge Giannelli – la procedura da seguire per revocare la sanzione è tutto sommato abbastanza semplice: l’irrogazione di una sanzione ad un dipendente pubblico è un atto di natura privatistica che può benissimo essere annullato dal soggetto che lo ha promosso”.
Per la verità il Ministro ha anche detto che gli uffici romani stanno lavorando con i legali della professoressa Dell’Aria per chiudere la vicenda con una procedura di conciliazione, procedura che peraltro non è prevista nel Contratto nazionale per il personale docente ma solo per il personale ATA.
In ogni caso anche una eventuale conciliazione condotta ai sensi degli articoli 410 e seguenti del codice di procedura civile dovrebbe essere sottoscritta dai legali della docente e dal dirigente dell’ufficio regionale.
E il nodo è esattamente questo: il dirigente reggente dell’ufficio è proprio quello stesso Marco Anello che – fino ad ora – ha sempre ribadito di non avere nessuna intenzione di revocare la sanzione.
Ma se fra qualche settimana il Ministro dovesse rivedere l’organigramma dei diversi uffici regionali e se in Sicilia dovesse arrivare un nuovo direttore regionale, la situazione potrebbe cambiare.
È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…
Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…
Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…
Una docente precaria con un contratto a tempo determinato da parte del dirigente scolastico fino…
Finita la scuola, a giugno, molte famiglie potrebbero essere in diffcoltà perchè non avranno la…
La grammatica valenziale insegna a comprendere la struttura della frase ragionando sui legami tra parole,…