La vicenda della docente sanzionata a Palermo ha scosso e mobilitato il mondo della scuola, che si è stretta negli ultimi giorni attorno alla professoressa siciliana.
E se la comunità scolastica sembra essere piuttosto unita, non si può dire lo stesso per il Governo: infatti, come abbiamo già rilevato, non sembra esserci coesione fra il Ministro Marco Bussetti ed il sottosegretario Salvatore Giuliano: il primo ha annunciato di voler andare a Palermo insieme con il vicepremier Matteo Salvini per incontrare la professoressa Dell’Aria, ma ha anche aggiunto di non avere strumenti per revocare la sanzione inflitta all’insegnante, mentre il secondo, ha affermato di prendersi l’impegno di fare tutto il possibile per interrompere quanto prima questa assurda sospensione dall’insegnamento contro la professoressa, a cui rinnovo tutta la mia vicinanza”.
Insomma una linea di contrasto che rispecchia lo scontro di portata nazionale fra Lega e Movimento Cinque Stelle.
Come abbiamo avuto modo di scrivere qualche giorno fa, il sindacato di base USB, ha lanciato una petizione su change.org; il segretario nazionale del sindacato Luigi Del Prete dichiara: “Sanzionare un docente per aver semplicemente fatto l’insegnante e aver stimolato i propri studenti alla riflessione critica, senza voler limitare il loro libero esercizio del pensiero attraverso un lavoro sulle fonti, significa creare una scuola di regime, asservita al potere e al pensiero unico dominante, anticamera di una società sempre più indirizzata alla barbarie”.
Aperta quattro giorni fa, la petizione ha raggiunto al momento l’incredibile numero di oltre 174 mila firme. Lo scopo della petizione, ricordiamo, è quello di chiedere la cancellazione della sospensione comminata all’insegnante dal direttore dell’USR Sicilia.