Il caso della docente palermitana sospesa dal servizio per 15 giorni è la prova provata in che tipo di società viviamo oggi. Viviamo nella società del “non pensiero” in cui è assolutamente vietato esprimere opinioni, fare paragoni, perché tutto viene visto nell’ottica di un falso revisionismo storico.
I docenti che insegnano la storia “vera” e “obiettiva” vengono subito etichettati come persone diverse, dissimili che non falsificano la realtà, ma mantengono un atteggiamento etico e sincero.
Insomma chi oggi esprime un pensiero differente dalla massa e cerca di trasmettere agli studenti il pensiero critico abituandoli a pensare con la propria testa è fuori dal mondo, fuori dalle logiche. Non è così perché i ragazzi devono imparare a saper ragionare con la propria testa e ad esprimere liberamente il proprio pensiero.
L’accusa rivolta alla docente siciliana non è quella di aver indottrinato gli studenti, ma di averli abituati a pensare con la propria testa.
Questo deve fare il docente preparato e competente: ma oggi di insegnanti preparati e competenti che insegnano agli alunni lo sviluppo del pensiero critico ce ne sono pochi e sono in via quasi di estinzione. Meglio forse i cervelli all’ammasso.
Mario Bocola