Quanto accaduto alla professoressa Rosa Maria Dell’Aria, al di là di come si concluderà (l’unica conclusione per me accettabile è il ritiro del provvedimento, il risarcimento per il danno arrecato e il disconoscimento dell’operato del Dirigente dell’Ufficio Scolastico Marco Anello da parte del Miur e dell’Ufficio scolastico della Regione Sicilia), si profila come un gravissimo precedente e un chiaro atto di intimidazione nei confronti della scuola della Repubblica, dei docenti e degli studenti. Ha quindi segnato un punto di non ritorno.
Adesso è indispensabile riaffermare l’insindacabilità di alcuni principi.
La scuola della Repubblica è scuola della Costituzione e la nostra Costituzione è antifascista! Gli attacchi subiti dai docenti nell’esercizio della propria professione, si sono moltiplicati in modo esponenziale nell’ultimo periodo. E’ necessario quindi riaffermare che la scuola, come organo costituzionale dello Stato, è tenuta a ripudiare e combattere il fascismo in ogni sua forma, educando i ragazzi e le ragazze a riconoscerne le avvisaglie nel mondo che li circonda e ad attrezzarli per affrontarle.
Esattamente come ha fatto la professoressa Rosa Maria e come dovremmo fare noi insegnanti ogni giorno. Invito quindi tutti i docenti a presentare nei prossimi collegi una mozione per richiedere che nel prossimo Ptof e nell’apertura della pagina del sito del proprio Istituto sia dichiarato quanto segue: “Questa scuola è antifascista, antirazzista, antisessista e antiomofoba. Questa scuola garantisce la libertà d’insegnamento (art.33 della Costituzione) e la libertà di espressione degli studenti (art.21 della Costituzione).
Il diritto alla libera manifestazione del proprio pensiero finisce dove inizia l’istigazione al fascismo o al razzismo, che non rientrano nelle opinioni personali ma sono reato”.
Barbara Morleo