Precari

I docenti con la valigia che sposano la mobilità: donne del Sud con la sveglia alle 3 di notte

Le province più scelte dai docenti precari italiani a caccia di una cattedra, possibilmente annuale, sono Bergamo, Bologna, Reggio Emilia, Asti e Alessandria. Inoltre, la precarietà dei docenti si materializza ancora con il pendolarismo quotidiano, con la “partenza notturna degli insegnanti che si muovono dalle province di Napoli e Caserta per andare a Roma, dove si recano per una supplenza anche solo giornaliera”

A dirlo è lo studio ‘In cattedra con la valigia. Gli insegnanti tra stabilizzazione e mobilità. Rapporto 2017 sulle migrazioni interne in Italia’ (Donzelli editore), dell’Istituto di studi sulle società del Mediterraneo del Consiglio nazionale delle ricerche, che verrà presentato il 7 novembre a Roma presso la sede centrale del Cnr e una cui anteprima è stato fornita il 3 ottobre.

Il volume analizza per la prima volta dati e norme sui trasferimenti e sul pendolarismo dei docenti italiani. I professori di ruolo si spostano principalmente da Roma a Napoli, mentre i precari seguono la rotta opposta. A muoversi sono soprattutto le donne.

Ma entriamo nel dettaglio. Da dove vengono e dove si dirigono gli insegnanti migranti? Quali sono le cause di questa mobilità, come viene vissuta, in che modo le modifiche legislative l’hanno cambiata? I ricercatori rispondono a queste domande con un approccio interdisciplinare che cerca di superare l’ottica emergenziale.

SI SPOSTANO PIU’ DI TUTTI DA BASILICATA, SICILIA E CAMPANIA

“L’importanza del comparto scuola nella composizione del mercato del lavoro è sempre più significativa: nell’anno scolastico 2016-17 gli insegnanti sono 855.829, l’11,8% in più rispetto a cinque anni prima. Per quelli non di ruolo le zone di maggiore emigrazione sono Basilicata, Sicilia e Campania, mentre le regioni più attrattive sono Toscana, Piemonte e Lazio: il flusso più consistente va dalla provincia di Napoli a quella di Roma, e dalla Sicilia verso le zone di Milano e Torino”, spiega Colucci. “Al contrario, tra i docenti di ruolo prevale la tendenza a chiedere il trasferimento dal Centro-nord al Sud: in questo caso il flusso più consistente è quello Roma-Napoli, in direzione opposta a quella dei precari” (vedi tabelle in calce).

La mobilità è comunque consistente sia tra i docenti con contratto a termine sia tra quelli di ruolo. “Il 10,5% degli iscritti nelle graduatorie ad esaurimento nel 2014 ha scelto una regione diversa rispetto al 2011: circa 20.000 docenti si sono spostati dal Sud al Centro-nord. Tra gli insegnanti di ruolo, invece, nel 2015 il 5,9% si è trasferito in una regione diversa da quella in cui insegnava nel 2012: circa 8.000 di loro si sono cioè spostati dal Centro-nord al Sud, tornando evidentemente nei luoghi di origine dopo una esperienza al nord”, specifica Gallo. Si tratta in genere di spostamenti di lunga distanza e coloro che si spostano tra le diverse aree del paese sono più di quelli che si spostano all’interno delle stesse aree.

LA DISTANZA MEDIA DEGLI SPOSTAMENTI “LUNGHI”: ALMENO 500 CHILOMETRI

La distanza media di chi cambia provincia, percorsa ad esempio dai docenti precari di Palermo e Catania interessati a insegnare fuori regione è rispettivamente di 788 e 854 Km, con Milano e Torino come destinazioni preferite.

La distanza media dei docenti precari della provincia di Napoli che si iscrivono alle graduatorie fuori regione è 523 Km, con Roma, Firenze e Milano come destinazioni preferite. La prevalenza di genere degli insegnanti migranti rispecchia quella generale del corpo docente: a muoversi sono soprattutto le donne. L’87% delle iscrizioni in graduatoria in altra provincia nel 2014 è attribuibile alle docenti precarie.

Le fluttuazioni delle regole che riguardano il reclutamento scolastico hanno ovviamente effetti sulla struttura sociale, sulla percezione del lavoro e sulla vita quotidiana dei docenti: “I cambiamenti delle logiche di selezione e di accesso incentivano i movimenti migratori”, afferma Colucci. “La scuola è un gigantesco mercato del lavoro gestito dallo Stato, ma dobbiamo ripensare l’immagine dell’insegnante obbediente e docile: proprio il tema della mobilità rivela la rilevanza delle lotte e delle resistenze opposte alle scelte operate ‘dall’alto’, molto evidente nella storia, soprattutto nel periodo fascista”, sottolinea Gallo.

 

I dati della ricerca sono scaricabili on line.

 

GLI SPOSTAMENTI

Personale iscritto nelle graduatorie ad esaurimento (docenti non di ruolo) che nel 2014 si è iscritto in una provincia diversa da quella del 2014, le direttrici più importanti (fonte Cnr):

Origine Destinazione %
Da Napoli A Roma 4,3
Da Caserta A Roma 1,8
Da Roma A Napoli 0,9
Da Salerno A Roma 0,9
Da Palermo A Milano 0,9
Da Napoli A Firenze 0,8
Da Catania A Milano 0,8
Da Palermo A Torino 0,6

 

Personale di ruolo che nel 2015 si è trasferito in una provincia diversa da quella del 2012, le direttrici più importanti (fonte Cnr):

Origine Destinazione %
Da Roma A Napoli 3,1
Da Milano A Roma 1,2
Da Roma A Caserta 0,9
Da Napoli A Roma 0,8
Da Milano A Catania 0,8
Da Latina A Napoli 0,7
Da Milano A Cosenza 0,7
Alessandro Giuliani

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