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Docente tutor, Barbacci (Cisl): “Ruolo che esiste da sempre. Passo verso la regola: svolgo una funzione aggiuntiva e sono pagato”

Da oggi, 17 aprile, fino al 2 maggio, le istituzioni scolastiche devono comunicare i nominativi dei futuri docenti tutor e orientatori da avviare ai percorsi di formazione individuati utilizzando la piattaforma “FUTURA PNRR – Gestione Progetti”, Area “Iniziative”, sezione “docenti tutor orientamento”.

Il percorso di formazione definito sull’apposita piattaforma in collaborazione con INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa) avrà la durata di 20 ore e si concluderà con un esame.

Mentre, come abbiamo riportato, gli psicologi si dicono scettici sull’introduzione di queste figure scuola, circa 40mila, a discuterne con ottimismo è stata Ivana Barbacci, segretaria generale della Cisl Scuola. Secondo quest’ultima è positivo il fatto che finalmente, a suo dire, una mansione che è sempre stata svolta anche se non ufficialmente dai docenti, verrà retribuita e riconosciuta: “La novità è in termini di volontà di valorizzare alcune professionalità. Insegnanti che si prendevano cura degli studenti in maniera volontaristica ce ne sono sempre stati. La novità è che ci sarà finalmente una figura retribuita. Non è una retribuzione da nababbi ma è un passo verso una regola: svolgo una funzione aggiuntiva e sono pagato. Cosa che nella scuola è stato dato per scontato”, ha detto.

I paradossi relativi alle assunzioni dei precari

La Barbacci si è poi concentrata sul problema delle cattedre vacanti e delle assunzioni dei docenti: “L’intervento dell’Europa ha programmato 70mila assunzioni ma ad oggi non siamo in grado di poterle fare. Siamo in una fase di attesa. Il Consiglio dei Ministri prima di Pasqua è intervenuto con qualcosa di extra-Pnrr: c’è un’esigenza di stabilizzare i posti dei docenti precari. Più di 200mila ogni anno aumentano. Quest’anno abbiamo più di 30mila posti per i pensionamenti”.

“L’intervento opera su una procedura che abbiamo caldeggiato, di scorrimento dalle Gps I fascia. Si parla di insegnanti abilitati. Sostegno? Non possiamo più avere un sistema che mette in classe docenti senza specializzazione che svolgono un servizio di alta qualificazione. Questa prima operazione parte dal sostegno”, ha aggiunto.

La Cisl da tempo si batte per la stabilizzazione dei precari: “Questa procedura è transitoria, deve collegare il vecchio sistema con quello nuovo. Il Pnrr prevede l’acquisizione di 60 Cfu. Al momento c’è un’attesa che diventa significativa in termini di non ottenimento del risultato in tempi brevi. Al momento occorre valorizzare il personale che ha esperienza e che di fatto utilizziamo ogni anno, attraverso un piano di assunzioni che tenga conto di una prova di verifica dopo l’anno di prova e poi consegni l’assunzione in ruolo. La cosa paradossale è che la Commissione Europea sta ancora valutando forme di assunzione del precariato quando quasi 10 anni fa la Corte di Giustizia punì l’Italia per la reiterazione di contratti di lavoro a tempo determinato oltre i 36 mesi”, ha proseguito la segretaria.

Barbacci: no alla rotazione dei presidi dopo tre anni

Infine quest’ultima si è concentrata sul tema dell’obbligo di rotazione, dopo 3 anni, dei dirigenti scolastici così come altri dirigenti della pubblica amministrazione, prendendo una posizione netta: “Noi ci stiamo opponendo ad un’operazione non adeguata per la scuola. Il rischio corruttivo non appartiene alla dirigenza scolastica, non ci sono casi. Riteniamo che l’accezione scolastica nella dirigenza sia l’elemento di differenziazione con l’alta dirigenza pubblica. Stiamo cercando di far comprendere ad Anac, Corte dei Conti e Mim che ci devono essere delle formule che siano calzanti con la scuola per salvaguardare la continuità. Non vuol dire che i dirigenti debbano rimanere in una scuola per tutta la vita. Dobbiamo immaginare una reiterazione dei contratti triennali per almeno tre volte. Qualunque regola non può essere retroattiva, dovremmo comunque partire da un anno zero, nel 2024. Cerchiamo di spostare in avanti questa regola”, ha concluso.

Laura Bombaci

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