All’utilità del docente tutor il ministro dell’Istruzione e del Merito crede tantissimo: un po’ meno una larga fetta di insegnanti delle superiori, che stanno ancora valutando se vestire o meno l’innovativo ruolo professionale. Occorrono, mediamente, tra i 10 e i 20 docenti tutor ad istituto, ma ad oggi alla Tecnica della Scuola risulta che diversi dirigenti abbiano ricevuto poche candidature. Non è un caso, probabilmente, che quindi il dicastero di Viale Trastevere abbia esteso sino alla fine di maggio l’invio dei nominativi degli insegnanti che parteciperanno ai corsi formativi (erogati in modalità asincrona), dopo che in un primo momento era stato deciso di chiudere la piattaforma Indire all’indomani della Festa del Lavoro.
L’obiettivo dichiarato è arrivare pronti all’appuntamento di settembre con 40 mila prof formati per supportare al meglio tra i 30 e i 50 studenti (anche se il numero potrebbe variare) del triennio finale delle superiori (poi si passerà anche al biennio iniziale e alle medie), con un occhio particolare a quelli più a rischio abbandono e meno informati sul post diploma.
Lo scetticismo non era scontato. Prima di tutto perché rispetto al passato ad ogni insegnante andranno fino 4.700 euro per l’attività curriculare, più altri 3 mila euro ulteriori per quella extra curricolare da esercitare con attività pomeridiane. L’annuncio delle lezioni di pomeriggio è stato fatto direttamente dal ministro Giuseppe Valditara pochi giorni fa. E lo stesso numero uno del dicastero bianco ha fatto sapere, il 26 aprile, di avere dato il là ad una direttiva volta a valorizzare il servizio di tutor e orientatore riconoscendo un punteggio aggiuntivo ai fini della mobilità.
Della direttiva, scrive l’Ansa, dovrà tenere conto l’amministrazione in sede di rinnovo del contratto integrativo.
Inoltre, per sostenere le scuole nell’avvio della riforma, le domande e risposte più frequenti saranno pubblicate, sottoforma di Faq (frequently asked questions), sul sito internet docentitutor.istruzione.it il Ministero ha predisposto apposite sezioni dedicate sia a docenti, dirigenti e personale scolastico che a studenti e famiglie.
Ai fini della preparazione, chi lo desidera potrà prendere parte al corso di formazione online di 20 ore organizzato da Indire, tramite la piattaforma ScuolaFutura.
Quest’ultimo prevederà un programma articolato in moduli e permetterà agli insegnanti delle scuole secondarie di secondo grado che vi prenderanno parte di acquisire una formazione di base. Seguirà un’attività di accompagnamento, sempre a cura di Indire, nel corso dell’anno scolastico 2023/2024. Gli insegnanti che volessero accedere alla formazione dovranno manifestare la disponibilità a svolgere la funzione di tutor/orientatore per almeno un triennio.
La novità del punteggio aggiuntivo utile a trasferimenti, utilizzazioni e assegnazioni provvisorie è stata resa nota nel corso di un webinar curato sempre dal ministero dell’Istruzione e dedicato alle figure del tutor e del docente orientatore che ha registrato circa 3.500 contatti con la partecipazione di dirigenti scolastici e personale di staff delle scuole secondarie di secondo grado.
La novità è stata quindi confermata dall’ufficio stampa del Ministero, che ha annunciato “iun punteggio aggiuntivo ai fini della mobilità e delle graduatorie interne. Il punteggio sarà definito in sede di contrattazione integrativa”. Si tratta, in pratica, di un punteggio aggiuntivo da assegnare nelle graduatorie interne agli istituti, che vengono annualmente realizzate per l’individuazione degli eventuali soprannumerari qualora vi sia un calo di organico in seno alla scuola dove si ha la titolarità.
Durante il webinar capi dipartimento hanno illustrato i provvedimenti finora adottati dal ministero e risposto alle numerose domande pervenute nei giorni precedenti dalle scuole. Inoltre, l’Indire ha presentato i contenuti del percorso di formazione al quale i docenti interessati possono candidarsi per accedere successivamente alle funzioni di tutor e orientatore.
Per consentire la più ampia informazione e adesione alla formazione il termine per la presentazione delle domande è stato prorogato fino al 31 maggio. L’attività si svolgerà on line con un percorso articolato in moduli e permetterà a circa 40.000 mila docenti di acquisire una formazione di base alla quale seguirà un’attività di accompagnamento, sempre a cura di Indire, nel corso del prossimo anno scolastico.
Le domande poste dalle scuole nel corso del webinar, ha scritto ancora l’Ansa, hanno riguardato in particolare: i diversi ruoli del tutor e dell’orientatore, le modalità di individuazione dei docenti da nominare come tutor, la definizione dei raggruppamenti di studenti seguiti da ciascun tutor, i rapporti fra queste nuove figure e le altre figure di sistema già presenti nella scuola e, infine, le modalità di determinazione del compenso del tutor e dell’orientatore.
Nel frattempo, mentre in Italia la risposta appare tiepida, l’iniziativa del docente tutor sembra riscuotere consensi all’estero.
“L’Italia sta costruendo una scuola moderna, piace l’introduzione del tutor dal prossimo settembre, figura alla quale verrà dato un punteggio”, ha scritto sempre l’agenzia Ansa, riportando le reazioni raccolte dallo stesso ministro Giuseppe Valditara impegnato a Washington al tredicesimo Summit internazionale sulla professione docente.
Valditara è accompagnato da una delegazione di esperti. I lavori hanno preso le mosse da un rapporto di base curato per l’Ocse da Andreas Schleicher, direttore del settore Educazione e Competenze.
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