Da Bruno Chiozzi, docente del gruppo di supporto Usr del Friuli Venezia-Giulia riceviamo e con piacere pubblichiamo questo interessante contributo sul tema dei docenti orientatori e docenti tutor.
Mercoledì 31 maggio 2023 scade il termine per l’inserimento in piattaforma Futura dei nominativi dei docenti che hanno dato la disponibilità ai loro Dirigenti Scolastici a seguire il percorso di formazione per Orientatore e Tutor che è organizzato da Indire.
Personalmente ricordo un corso di buon livello organizzato sempre da Indire sui Pon che frequentai alcuni anni fa.
Ma la mia riflessione vorrebbe avere un respiro più ampio nel contesto scuola.
Andiamo a rileggere la nota del MIM n. 958 del 5 aprile 2023
Gli obiettivi dell’intervento di orientamento sono essenzialmente quelli di rafforzare il raccordo tra il primo e il secondo ciclo di istruzione e formazione, per una scelta consapevole e ponderata che valorizzi le potenzialità e i talenti degli studenti e, inoltre, di contribuire alla riduzione della dispersione scolastica e dell’insuccesso scolastico e favorire l’accesso alle opportunità formative dell’istruzione terziaria.
A tali fini assume una funzione strategica il tutor scolastico il quale, secondo le indicazioni contenute nelle Linee guida, dovrà avere un dialogo costante con lo studente, la sua famiglia e i colleghi coinvolti nell’attività didattica rivolta al singolo studente.
Temi come dispersione, orientamento, raccordo tra il I ed il II ciclo, sviluppo delle competenze sono ben chiari ed enunciati nel testo.
Anche nell’allegato al Decreto di adozione delle Linee guida per l’orientamento, relative alla riforma 1.4 “Riforma del sistema di orientamento”, nell’ambito della Missione 4 – Componente 1 – del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU. protocollo n. 328 del 22 dicembre 2022 ed in particolare, ma non solo, gli articoli 3 e 4 si ribadisce il valore educativo e formativo dell’orientamento e del tutoraggio.
Ecco vorrei esporre alcune mie considerazioni su questa novità, su cui molti colleghi stanno dibattendo, che il Ministero pensa di renderlo stabile. Non a caso entrerà nel confronto prossimo con le organizzazioni sindacali a livello nazionale. Facciamo un passo indietro ed andiamo a 49 anni fa.
Il Decreto del Presidente Repubblica 31 maggio 1974, n. 416, accluso ai Provvedimenti Delegati sulla scuola, all’articolo 3 Consiglio di interclasse e di classe, prevede che vengano istituiti i consigli di classe come ancora oggi sono composti nelle scuole e si legge che il consiglio di interclasse nelle scuole elementari e il consiglio di classe negli istituti secondari ed artistici sono rispettivamente composti dai docenti dei gruppi di classi parallele o dello stesso ciclo o dello stesso plesso nella scuola elementare e dai docenti di ogni singola classe nella scuola secondaria.
Fanno parte, altresì, del consiglio di interclasse o di classe:
a) nella scuola elementare, per ciascuna delle classi interessate un rappresentante eletto dai genitori degli alunni iscritti;
b) nella scuola media, quattro rappresentanti eletti come sopra;
c) nella scuola secondaria superiore ed artistica, due rappresentanti eletti come sopra, nonché due rappresentanti degli studenti, eletti dagli studenti della classe;
d) nei corsi serali per lavoratori studenti, tre rappresentanti degli studenti, eletti dagli studenti della classe.
Sempre nel testo sopraccitato si fa riferimento a precedenti riferimenti normativi i.e. il regolamento di disciplina di cui all’art. 19 del R.D. 4 maggio 1925, n. 653 che a sua volta cita la normativa della riforma Gentile del 1923.
Sappiamo che nel 1994 (29 anni fa) entra in vigore il Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297 e nell’articolo 5 si riprende il discorso dei Consigli di classe.
Riguardo a quest’importante iniziativa del Ministero che istituisce le due figure Orientatore e Tutor, spero che la volontà sia quella di voler iniziare un percorso per l’inserimento nel sistema scolastico italiano di “figure di sistema” che, per la verità, da un quarto di secolo altri Ministri hanno cercato di istituire senza successo.
Ma l’inserimento di figure così importanti comporta una riorganizzazione della scuola a partire anche dai consigli di classe che sono pensati per una scuola di mezzo secolo fa e che a volte sono chiusi ed autoreferenziali.
Bene sarebbe, a mio avviso, che i Tutor non fossero parte dello stesso consiglio di classe proprio per avere una totale e trasversale visione dell’offerta formativa. La necessità che il tutor sia in grado di aiutare lo studente nello sviluppo documentato delle competenze in prospettiva del proprio personale progetto di vita culturale e professionale (trovano in questo spazio collocazione, ad esempio, anche le competenze sviluppate a seguito di attività svolte nell’ambito dei progetti finanziati con fondi europei o, per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado, dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO).
Bisogna pensare ad una scuola proiettata all’Europa ed al XXI secolo.
Un’altra riflessione che potrei proporre:
Noi docenti, salvo per la formazione prevista per i neoassunti non abbiamo obblighi di aggiornamento.
Andremo a farci curare da un medico che non si è più aggiornato dalla discussione delle tesi di specializzazione e magari come me si avvicina ai sesssant’anni?
O ci faremmo progettare una casa da un architetto fermo alle soluzioni tecniche del secolo scorso?
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