Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha firmato una direttiva, nell’aprile del 2023, per riconoscere a chi svolgerà le attività di docente tutor e orientatore un punteggio aggiuntivo ai fini della mobilità e delle graduatorie interne. Il punteggio sarà definito in sede di contrattazione integrativa. La questione del punteggio aggiuntivo, soprattutto per quanto attiene le graduatorie interne di Istituto, potrebbe fare la differenza per gli equilibri del mantenimento della titolarità di una scuola e il rischio di perderla per soprannumerarietà.
Sul tema docente tutor e orientatore, legato ad una possibile attribuzione di un punteggio per i docenti che svolgeranno tale funzione, abbiamo sentito alcuni sindacati per capire la loro posizione. La Segretaria Generale della CISL Scuola, Ivana Barbacci, specifica che “si tratta di un tema che attiene alla contrattazione integrativa sulla mobilità, su questo è necessario la manutenzione di tutte le tabelle dei punteggi in ordine agli incarichi”, quindi, continua la leader della CISL Scuola, “noi lavoreremo per trovare un equilibrio tra tutte le varie “pesature” “. La Barbacci conclude la sua risposta sostenendo che “la tabella dei punteggi per la mobilità non è mai stata modificata, se ci mettiamo “le mani” lo dobbiamo fare in maniera ampia”.
La Segretaria Generale dello Snals Confsal, Elvira Serafini, a proposito della possibile attribuzione del punteggio nella mobilità e nelle graduatorie di Istituto per l’individuazione dei docenti soprannumerari per tutti quei docenti che svolgeranno la funzione di docente tutor e orientatore, specifica che si tratta di un tema molto complesso che non può essere derubricato ad una risposta affermativa o negativa, ma merita un approfondimento più complessivo nella valorizzazione di certi ruoli o funzioni nella scuola, all’interno di una più ampia contrattazione integrativa sulla mobilità.
Contrario ad un punteggio aggiuntivo ad hoc per la mobilità e le graduatorie interne di Istituto per docenti tutor e orientatori è il Coordinatore Nazionale della Gilda Insegnanti Rino Di Meglio, che specifica: “Non credo sia una buona idea. Bisogna pagare bene gli impegni e non distribuire punteggi, anche perché apriremmo il vaso di pandora della corsa ai punti”.
Oltre a Rino Di Meglio c’è anche la contrarietà del Segretario Generale della UIL Scuola, Giuseppe D’Aprile. Il leader della UIL Scuola dichiara:”È in dubbio che si tratta di una promessa del Ministro che potrà concretizzarsi eventualmente solo dopo una trattativa con le organizzazioni sindacali in quanto, ricordiamo, che la mobilità è di natura negoziale”.
Come dichiarato già in altre occasioni , continua Giuseppe D’Aprile “a parer nostro si tratterebbe di un provvedimento discriminante che rischierebbe di creare conflittualità e disequitaà tra il personale della scuola tutto”.
Invece, specifica il Segretario della Uil Scuola Rua, “ripristinare il bonus dei 10 punti, abolito nell’anno scolastico 2008, per chi deciderà di non produrre domanda di trasferimento per almeno tre anni, potrebbe rappresentare un incentivo del quale potrebbe usufruire tutto il personale senza alcuna discriminazione e indipendentemente da incarichi aggiuntivi o meno ricoperti nella scuola”.
Il leader della UIL Scuola conclude affermando: “Quella del punteggio aggiuntivo resta per noi anche una valida alternativa al vincolo triennale imposto prima per legge e poi dalla ipotesi del CCNL 2019/21, su cui ribadiamo la nostra contrarietà.
Quello della mobilità è un passaggio che coinvolge ogni anno da 50 a 80 mila persone. È l’unico modo che ha il personale della scuola di poter cambiare sede.
Ripristinare il bonus dei 10 punti per chi non intende trasferirsi per scelta per almeno un triennio per evitare discriminazioni tra il personale che deve avere invece pari diritti”.
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