Intervenuto nel programma ‘A cena da Maria Latella’, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha toccato diversi temi relativi al mondo della scuola, ad esempio quello dell’orientamento:
“I genitori non sono sufficientemente informati sulle possibilità che il sistema scolastico offre e su quelle che sono le richieste del territorio. Manderò una lettera, in particolare ai genitori dei ragazzi che fanno le scuole medie per far conoscere loro quelle che sono le necessità del mondo produttivo di ogni regione. Anche le retribuzioni perché spesso le scelte non sono consapevoli e si sprecano delle straordinarie opportunità. Questo dialogo tra la scuola e le famiglie può portare ad evitare la marginalità sociale”.
Insieme al Ministro presenti anche Elsa Fornero e nell’ultima parte il giornalista Bruno Vespa:
“C’è anche il tema che ho definito della grande alleanza, quella fra famiglie, docenti, studenti – spiega Valditara – anche l’idea stessa che esista un docente tutor che sia particolarmente formato non soltanto nella disciplina ma anche nella psicologia, nella pedagogia, che sia anche pagato di più, ma che lavori non in una logica gerarchica rispetto agli altri docenti perché occorre creare il team e dove riesci a occuparti di quei ragazzi che hanno più difficoltà o di quei ragazzi che si annoiano a scuola perché sono talmente bravi che quel programma non è più adeguato”.
“C’è un’altra sfida, quella del rispetto. Ho creato un gruppo di lavoro di cui faranno parte giuristi, psicologi, pedagogisti ecc., bisogna ridare autorevolezza ai docenti e far sì che nella scuola ci sia il rispetto reciproco, verso insegnanti, studenti e anche beni pubblici”.
“È diventato difficile entrare in una classe perché gli episodi di bullismo, di indisciplina ma anche talvolta di disattenzione voluta – prosegue il Ministro – il ragazzo che gioca col cellulare mentre l’insegnante spiega, sono sempre più diffusi. Credo che limitarsi alla sospensione, vuol dire che il ragazzo rischia di finire nelle baby gang. L’idea dei lavori socialmente utili che ti educa alla responsabilità, al rispetto verso le cose, alla collaborazione con la collettività in cui tu sei inserito. Ma perché un ragazzo deve portare in classe il cellulare? In classe si va per studiare”.
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