Docente tutor per l’orientamento. Rusconi (ANP): “Idea apprezzabile, ma va realizzata bene”

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Come era prevedibile, sul tema del docente tutor il mondo della scuola si sta dividendo.
I sindacati protestano perché ritengono l’argomento materia squisitamente contrattuale mentre in molti ricordano che fu proprio sulla questione del docente tutor che la ministra Moratti dovette incassare una sonora sconfitta.
Istituiti con il decreto legislativo 59 del 2004 la figura del tutor e il portfolio dello studente vennero subito osteggiati da gran parte dei docenti e così nella primavera del 2006 quando ci fu il cambio di Governo e arrivò il nuovo ministro Fioroni i sindacati ebbero gioco facile ad “costringere” l’Aran alla sottoscrizione di una sequenza contrattuale che disapplicava le due norme.
Questa volta le cose potrebbero andare diversamente ma tutto dipenderà da come Valditara vorrà giocare la partita.
Va detto anche che non tutti sono pregiudizialmente contrari all’idea.
Per esempio, secondo Mario Rusconi, presidente dell’ANP Lazio, la proposta è in sé buona perché risponderebbe anche ad una richiesta delle scuole stesse.
Se ben attuata, sempre secondo Rusconi, la “riforma” potrebbe servire a ridurre dispersione e abbandoni.
Ma, per ottenere questo risultato, bisognerà forse prevedere interventi specifici di formazione e magari anche un riconoscimento dal punto di vista economico e della carriera.
Secondo Rusconi, però il problema è di carattere più generale e riguarda l’organizzazione complessiva delle istituzioni scolastiche autonome che non può essere la stessa delle scuole pre-autonomia.
Vedremo se, nel corso della trattativa per il rinnovo della parte normativa del CCNL scuola, si arriverà a qualche decisione condivisa fra sindacati e parte pubblica.