Diversi dirigenti, nonostante la proroga al 31 maggio per presentare le candidature come docenti tutor, continuano ad avere difficoltà nel reperire le adesioni di questa figura, i cui compiti saranno principalmente quelli di orientare al meglio gli studenti nel loro percorso formativo e, soprattutto, supportare quelli più a rischio abbandono.
A Padova, ad esempio, sono già cinque gli istituti che hanno messo formalmente in discussione la loro opposizione, attraverso mozioni firmate dal Collegio docenti o dichiarazioni collettive: “Non ci presentiamo né per il ruolo di tutor né per quello di orientatore”, hanno spiegato alcuni docenti contrari all’iniziativa ministeriale finanziata con il Pnrr.
Come al liceo scientifico Eugenio Curiel, dove ben 80 professori su 81, lo scorso 18 maggio, hanno dichiarato la loro indisponibilità “a candidarsi nel ruolo di docenti tutor” sottoscrivendo un documento in cui si parla di progressiva “corrosione del tempo dedicato alle attività disciplinari”.
Ma qual è il motivo principale di questa diffidenza che in diversi casi si trasforma in totale contrarietà a ricoprire il ruolo di docente tutor? La Tecnica della Scuola chiede ai propri lettori di partecipare al sondaggio per cercare di fare chiarezza sulla questione.
Nel sondaggio troverai le seguenti domande:
Qual è il tuo ruolo?
Ti sei candidato per questa figura? eADV
Per quale motivo i dirigenti hanno difficoltà ad avere adesioni per la figura del docente tutor?
Le figure del docente tutor e quella dell’orientatore saranno attive a partire dall’a.s. 2023/2024, per consentire in via prioritaria l’avvio delle attività curricolari di orientamento destinate agli studenti delle circa 70 mila classi del secondo biennio e dell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado.
L’individuazione delle due figure avviene però già a partire da quest’anno scolastico, affinché il personale possa seguire l’apposita formazione di 20 ore.
Avrà il compito di coordinare e sviluppare le attività didattiche a favore di una personalizzazione dell’istruzione nelle classi terze, quarte e quinte delle secondarie di secondo grado, favorendo il recupero per i ragazzi che manifestano maggiori difficoltà e consentendo a quelli che hanno particolari talenti di potenziarli.
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