Ieri, tra i partecipanti dell’ultima giornata a Didacta 2023, a Firenze, c’è stato anche il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Ecco di cosa ha parlato: “Il ministero crede tantissimo alla formazione all’innovazione: siamo stati presenti a Didacta con 70 eventi, con focus che vanno dal Pnrr alla scuola digitale al risparmio energetico agli Its”, ha detto il ministro ricordando che “c’è un dato drammatico: 1,2 milioni di posti di lavoro non vengono coperti in Italia per mancanza di qualifiche corrispondenti, Vuol dire che 1,2 milioni di giovani perdono una opportunità di lavoro. Noi non ci possiamo permettere una cosa del genere”.
Il ministro ha ribadito alcuni punti fermi che ispirano la sua azione da capo del dicastero di Viale Trastevere: “Secondo Bankitalia, l’ascensore sociale è bloccato dalla metà degli anni Settanta: anzi, secondo gli ultimi dati del 2022, siamo arretrati ai dati del 2000, quindi vuol dire che noi siamo di fronte a una società e a una scuola tra virgolette ‘classiste’: non promuovono l’ascensore sociale. Sul merito ho precisato dall’inizio come lo intendiamo: cito l’esempio della scuola della Brianza, visitata alcune settimane fa, dove per essere ammessi bisogna essere stati bocciati due volte o bisogna avere problemi con la giustizia. Chi la frequenta, per l’80% dei casi trova lavoro. Questa è la scuola del merito: valorizzare i talenti, perché ciascun ragazzo ha dei talenti che aspettano solo di essere valorizzati. E credo anche che sia ora di finirla con questo concetto novecentesco per cui esiste un solo concetto di intelligenza”.
“La scuola deve essere una scuola che tiri fuori i talenti di chiunque, perché c’è un’intelligenza astratta, e c’è un’intelligenza pratica, concreta, ed è questa la vera sfida: è un po’ la sfida della maieutica socratica, tirar fuori ciò che noi abbiamo dentro. Ecco perché è importante l’orientamento, e perché è importante un nuovo modello di scuola, con l’inserimento del tutor. È una scuola che deve portare a conoscenza delle famiglie e dei ragazzi le indicazioni sulle potenzialità che il territorio offre”.
“Il confronto con parti sociali e sindacati è fondamentale: la riforma del docente tutor serve a coordinare la personalizzazione, grazie a qualcuno che coordini perché ha una formazione superiore. Anche i ragazzi che non ce la fanno hanno il diritto che qualcuno si curi di loro”.
“Da qui la piattaforma dell’orientamento che stiamo realizzando e il portfolio digitale. Molte aziende mi dicono che non trovano giovani preparati. È un peccato non offrire questa opportunità ai nostri giovani. Ecco perché potenziare i professionali, i tecnici e gli Its, e puntare a dei profili professionali che corrispondano alle esigenze del mondo del lavoro”, ha concluso Valditara.
Nel corso dell’ultima giornata di Didacta, La Tecnica della Scuola ha anche raccolto diverse testimonianze di dirigenti, ricercatori Indire e protagonisti di questa edizione 2023.
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