Al Miur ragionano in grande e non si accontentano di aumentare di un terzo l’orario di lavoro degli insegnanti, ma hanno in serbo una bella sorpresa. Di cosa si tratta? Da quello che si legge sul quotidiano la Repubblica a firma Corrado Zunino, la sorpresa in arrivo sarebbe quella di un nuovo contratto di lavoro, in cui sono previste più ore di servizio per tutti i docenti. Alcuni docenti potrebbero arrivare a svolgere fino a 36 ore a settimana. Si parlerà anche di aumenti di stipendio a chi vengono affidati ruoli di responsabilità e incarichi specifici.
Chi è l’autore di una così rivoluzionaria idea? Si tratta del sottosegretario Reggi del partito democratico che indiscrezioni giornalistiche danno come possibile futuro ministro dell’Istruzione in caso di rimpasto di governo.
Il sottosegretario dichiara a Repubblica:”Dieci giorni ancora e la nostra proposta diventerà una legge delega”.
Si procede spediti sulla questione orario del servizio degli insegnanti senza ascoltare i sindacati e prima del rompete le righe estivo il Consiglio dei Ministri approverà questa legge delega che rappresenterà la bussola di orientamento per il nuovo contratto scuola.
Ma i sindacati cosa fanno? Perché tacciono rispetto a queste che ormai sono dichiarazioni ufficiali? Quale impatto avranno le 36 ore di servizio sugli organici e quali saranno gli aspetti di fattibilità di un raddoppio dell’orario settimanale di servizio?
Roberto Reggi dichiara anche che la scuola non sarà più un ammortizzatore sociale e che con questa azione del governo si stanno buttando le basi per aprire e chiudere in fretta il nuovo contratto scuola. Ma quello che ci chiediamo è: “Ma i soldi per un’operazione tanto audace dove sono?” .
A sentire i sindacati più rappresentativi si correrebbe il rischio di approvare norme legislative che non hanno una reale copertura finanziaria e quindi avere un contratto giuridico che in un secondo tempo avrà onorate le spettanze economiche.
Ma quali sarebbero queste spettanze economiche? Lo stesso Reggi fa sapere che ci saranno premi stipendiali fino al 30 per cento per i docenti impegnati in ruoli organizzativi, come i collaboratori del dirigente scolastico e i docenti senior o attività specializzate come la lingue e l’informatica. Staremo a vedere la fattibilità di quanto proposto dal sottosegretario Reggi che probabilmente conosce poco cosa significhi fare l’insegnante e cosa sta dietro l’organizzazione di una sola ora di lezione.
La rappresentazione del piano di riforma della scuola (da “la Repubblica”, 2 luglio 2014)