Il Covid 19 ha cambiato radicalmente la nostra vita, e non solo nelle abitudini della quotidianità. Non sarà come prima. Qualcosa abbiamo imparato: nulla può essere dato per dovuto o per scontato.
Per quanto riguarda la scuola sappiamo che quest’anno probabilmente non si ritornerà in classe e il prossimo settembre non sarà come quello dell’anno scorso, perché, per la salute pubblica, si imporrà ancora la necessità del “distanziamento sociale”.
In questi mesi abbiamo imparato più cose di quanto avremmo imparato in parecchi anni e abbiamo dato e stiamo dando il meglio di noi, ciascuno nel proprio ruolo. Ma non basta. Non possiamo permetterci ancora di improvvisare, dobbiamo programmare e pianificare la nuova organizzazione scolastica per il prossimo anno 2020-2021.
Da settembre ci sarà bisogno di un nuovo assetto organizzativo e gestionale delle scuole, in quanto difficilmente si potrà pensare di ritornare nelle aule scolastiche con le stesse modalità di prima, utilizzando classi con 25/30 alunni e servizi igienici, spazi ricreativi, palestre, biblioteche comuni che non consentirebbero di mantenere la distanza di sicurezza.
Occorre pensare a un nuovo assetto organizzativo per l’anno scolastico 2020-2021, nel dopo e nella futura convivenza con il Covid 19.
Il nuovo assetto organizzativo avrà bisogno della collaborazione di tutti i soggetti coinvolti nella scuola, dai vertici alla base, ma il vantaggio comune ripagherà della fatica.
Per garantire forme possibili di sicurezza nelle scuole è necessario diminuire il numero di alunni per classe e il numero totale di alunni presenti ogni giorno all’interno dell’istituto, rivedere le modalità organizzative degli Organi Collegiali e quelle relative al potenziamento e all’ampliamento dell’offerta formativa. Per fare questo è necessario pensare a una organizzazione fondata su attività formative e didattiche in modalità blended, in presenza e online.
Per facilitare il lavoro a tutte le scuole, per garantire pari opportunità, chiarezza e trasparenza nelle indicazioni che il Ministero dell’Istruzione man mano fornirà, per dare omogeneità al lavoro didattico a livello nazionale, salvaguardando comunque gli ambiti di autonomia, si rende necessaria da parte dello stesso Ministero dell’Istruzione attivare una piattaforma nazionale, alla quale tutte le scuole potranno fare riferimento mediante la loro piattaforma d’istituto.
Chiaramente, come già sta cercando di fare, compatibilmente all’urgenza imposta dagli eventi, il Ministero dell’Istruzione dovrà assicurare il diritto allo studio a tutti gli alunni, come previsto dalla Costituzione italiana.
Altri due aspetti su cui il Ministero dell’Istruzione dovrebbe focalizzare l’attenzione in tempi brevi sono
Nel medio periodo, inoltre, il Ministero dovrebbe pensare, secondo la nuova logica organizzativa, alla revisione del numero di alunni per classe e a una revisione/implementazione di alcuni documenti fondamentali della scuola: Indicazioni Nazionali I e II ciclo, Linee Guida Istituti Tecnici e professionali, Linee Guida PCTO.
Pur presi giustamente dai mille problemi attuali, per il prossimo settembre, comunque, i dirigenti scolastici dovranno pur avere pronta una pianificazione organizzativa che consenta ai docenti, agli studenti e alle loro famiglie di iniziare il nuovo anno scolastico almeno senza gravi disagi.
Per quanto riguarda la necessità di diminuire la presenza degli alunni nell’istituto possono delinearsi alcune ipotesi:
Per quanto riguarda la necessità di diminuire la presenza degli alunni nelle classi, in attesa di una normativa che definisca il numero massimo per classe, qualora non se ne possa collocare una parte negli spazi ampi che molti istituti utilizzano per riunioni o altro, si potrebbe ipotizzare di collocare gli alunni di una classe in due aule e di far seguire la lezione, o parte di essa, in una delle due aule attraverso uno schermo, assicurando, comunque, la presenza del docente che potrebbe passare da un’aula all’altra. Sarebbe una soluzione provvisoria, di emergenza, ma utile in attesa di una migliore ricollocazione delle classi.
Un altro problema da affrontare da parte dei dirigenti scolastici è quello di coinvolgere e corresponsabilizzare le famiglie in questo nuovo patto educativo, sottolineando la necessità della salvaguardia della salute dei figli-alunni e della qualità dell’offerta formativa, anche con qualche sacrificio da parte di tutti. Un aspetto da non trascurare né da parte della scuola né da parte delle famiglie è, inoltre, anche quello della sicurezza online.
I dirigenti, infine, potranno proporre in sede di contrattazione di istituto forme di valorizzazione per il personale docente e per gli assistenti amministrativi, tecnici e ausiliari, per continuare a migliorare sempre la nuova organizzazione dell’istituto.
Quest’anno i docenti hanno dovuto re-inventare in parte la didattica, hanno dovuto trovare velocemente nuove soluzioni per risolvere un problema non previsto. L’esperienza dell’ultimo periodo, quindi, va sicuramente migliorata mediante la formazione e l’autoformazione, la documentazione e la diffusione delle buone pratiche realizzate in questi mesi, mediante l’uso di differenti strumenti didattici, oltre il libro di testo, che rimane sempre uno strumento importante e di riferimento nel processo educativo, quali la piattaforma, video, tutorial, PPT, mappe concettuali, approfondimenti, infografiche, etc.
Il collegio dei docenti, i dipartimenti e i consigli di classe dovranno impostare la programmazione secondo la nuova organizzazione didattica e per gli alunni della secondaria di secondo grado del secondo biennio e dell’ultimo anno bisognerà rivedere anche i Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto).
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