Per la scuola è giunto il momento dei concorsi e delle assunzioni: a breve, nei prossimi anni, si prevede il pensionamento dei tantissimi insegnanti, immessi in ruolo negli anni Settanta e Ottanta. Il ministero dell’Istruzione è consapevole di questo e per tale motivo è corso ai ripari, prevedendo un reclutamento straordinario con concorsi in arrivo per tutti i cicli scolastici. A dirlo è stato il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, nel corso di un convegno dell’Uciiim, l’unione degli insegnanti cattolici, svolto il 13 maggio a Roma.
“Sono felicissimo dei nostri docenti ma in questo momento mancano e dobbiamo correre ai ripari: è il momento del reclutamento”, ha spiegato il ministro dell’Istruzione.
“Il grosso delle immissioni in ruolo – ha ricordato Bussetti – è avvenuto alla fine degli anni Settanta e agli inizi degli Ottanta, quindi molti di loro stanno raggiungendo la fine della carriera. Abbiamo bisogno di un nuovo reclutamento”.
Bussetti ha quindi tenuto ad elencare le selezioni programmate dal ministero di Viale Trastevere: “Faremo un concorso per l’infanzia e la scuola primaria per 17 mila posti, per la secondaria di primo e secondo grado di quasi 50mila, attiveremo in tre anni 40mila posti per il sostegno e chiuderemo la falla dei dirigenti scolastici”.
Per l’esattezza, con 48.536 i posti indicati dal Miur al ministero dell’Economia per la scuola secondaria di primo e secondo grado, meno di 17 mila quelli del primo ciclo, 2.910 per ricoprire il ruolo da capo d’Istituto, quasi giunto agli orali, più altri 2.004 posti come Dsga. Inoltre, la prossima settimana si avvierà un tavolo per attivare i nuovi Pas (corsi abilitanti a pagamento), riservati ai precari cosiddetti “storici”: il Miur vorrebbe farlo per 20 mila supplenti, i sindacati ne chiedono ben 50 mila.
Di immissioni in ruolo straordinarie per il personale Ata, se si eccettuano i circa 12 mila posti riservati ai lavoratori socialmente utili, per il momento non se ne parla.
Il problema è che si partirà con un alto numero di posti già scoperti: circa 100 mila per i docenti, di cui la metà di sostegno. Tra le 10 mila e le 20 mila per il personale Ata. Oltre 2 mila presidi e Direttori dei servizi generali e amministrativi.
Questo significa che i vincitori dei prossimi concorsi serviranno, in pratica, a coprire giusto gli attuali vuoti. Presto, quindi, se ne creeranno altri, per via dei pensionamenti. Forse ancora più consistenti.
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