Docenti aggrediti, Gilda: “I Ds devono tutelare gli insegnanti. Serve una formazione giuridica”
“Purtroppo la cronaca quotidiana ci dice che la violenza contro i docenti da parte di studenti e genitori non è un fenomeno episodico, ma ha ormai assunto caratteristiche di vera e propria emergenza. Di fronte a questa drammatica escalation i docenti non possono essere lasciati soli e le istituzioni hanno il dovere di farsi carico di questo problema. I dirigenti scolastici devono tutelare i docenti ed è necessaria una formazione giuridica adeguata”. Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, ha aperto a Grosseto i lavori del convegno nazionale “Giù le mani dagli insegnanti. Docenti vittime di aggressioni: implicazioni civili e penali”, organizzato dalla Gilda degli Insegnanti di Grosseto, in collaborazione con l’Associazione Docenti Art.33 e il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Grosseto, che si è svolto questa mattina all’istituto “Leopoldo II di Lorena”.
Laura Parlanti, avvocato del Foro di Grosseto, ha illustrato le sanzioni in cui può incappare un insegnante, soffermandosi sulle recenti sentenze che limitano il potere sanzionatorio del dirigente al richiamo verbale e alla censura e non consentono la sospensione.
L’intervento di Simone Costanzo, consigliere dell’Ordine degli avvocati di Grosseto, si è invece concentrato sui reati penali in cui può incorrere un insegnante e ha avanzato l’ipotesi che per la scuola e la professione docente serva una legislazione ad hoc che tuteli la libertà d’insegnamento e che permetta al docente di formare i cittadini del futuro.
Fabrizio Reberschegg, presidente dell’associazione Docenti Art.33, ha rimarcato il ruolo dei docenti che stanno in trincea, in classe, e che vivono una preoccupante solitudine educativa, indicando come possibile soluzione la collegialità e il ruolo del Consiglio di classe.
A chiudere gli interventi, Monica Buonfiglio, dirigente dell’Ufficio VII – Ambito territoriale di Grosseto, la quale ha difeso i principi della legge 107/2015 e ha garantito che l’Amministrazione non lascerà soli gli insegnanti, così come il personale Ata, gli studenti e le famiglie, e ha invitato ad utilizzare gli strumenti a disposizione: patto di corresponsabilità, Ptof e organi collegiali.