“Le onorificenze agli insegnanti aggrediti e che hanno dato dimostrazione di compostezza anche in tali occasioni sono apprezzabili, però per arginare l’ondata di violenze contro i loro confronti serve ben altro. Servirebbe anche, permettetecelo di dire, che determinate famiglie, certi genitori, tornino a scuola”.
A dirlo è stato il nostro direttore, Alessandro Giuliani, nel corso della trasmissione radiofonica “L’Angolo del direttore” andata in onda il 10 aprile su Radio Cusano, commentando la consegna, da parte della ministra dell’Istruzione, alla professoressa Franca Di Blasio, sfregiata al volto da un alunno, del certificato col quale il presidente della Repubblica le ha conferito l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine ‘Al merito della Repubblica italiana’.
“Senza un coinvolgimento positivo delle famiglie – ha detto ancora Giuliani – i valori e gli insegnamenti scolastici per alcuni studenti e i rispettivi genitori non riescono proprio ad attecchire. Quando ci sono dei forti disagi e il tessuto culturale è basso, gli insegnamenti trasmessi a scuola si perdono. Il lavoro, enorme, prodotto in aula si vanifica”.
“Per cambiare le cose, occorre che la scuola, affiancata da altre istituzioni, si rivolga direttamente a quelle famiglie, a quei genitori, che si oppongono alla sua azione educante: solo convincendo questi nuclei familiari che il rispetto e l’educazione sono alla base del rapporto con gli altri, sarà possibile porre un freno a quanto sta accadendo in quest’ultimo periodo, con gli insegnanti presi di mira”.
Nel corso della trasmissione si è anche parlato della riforma Fornero: “I partiti politici che hanno vinto le elezioni hanno promesso che avrebbero ridotto la soglia che fa accedere al pensionamento: lo hanno detto sia Luigi Di Maio (M5S), sia Matteo Salvini (Lega Nord), che ha ribadito il concetto anche poche ore fa“.
Invece, Carlo Cottarelli, esperto del Fondo Monetario Internazionale, ha messo le mani avanti sostenendo che “abolire la legge Fornero ci costerebbe per i primi anni almeno 15 di miliardi l’anno e che trovare le coperture non sarebbe facile. Per comprendere come stanno le cose, dobbiamo aspettare che si formi il nuovo Governo. Di sicuro, però, il mondo della scuola attende con trepidazione”.
Si è parlato, infine, degli studenti plusdotati, che sembra arrivino al 5% della popolazione: “gli insegnanti spesso non riescono a proporre delle lezioni personalizzate, andando così a determinare in questi allievi noia e altri problemi, che alla lunga si traducono in una loro formazione molto al di sotto delle potenzialità che potrebbero mettere in atto. E’ proprio il caso di dire che in certi casi si tratta di piccoli ‘geni’ incompresi”, ha concluso Giuliani.
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