Intervenuto oggi, 27 marzo, a Radio Cusano Campus, Alessandro Giuliani, direttore della Tecnica della Scuola, si è occupato della stretta attualità a proposito di scuola e in particolare dei recenti fatti di cronaca relativi alle aggressioni a docenti e membri del personale scolastico da studenti o genitori
Ecco il commento del nostro direttore, che prima ha raccontato in breve i due episodi di violenza scuola: “Quello che abbiamo vissuto negli ultimi giorni è la conferma della tendenza della società ad essere rissosa, insofferente, che poi riversa nella scuola questo tipo di manifestazioni. A Cesena un preside è stato preso a pugni da uno zio che pretendeva che il nipote gli fosse affidato uscendo prima da scuola. Sappiamo bene che non si può affidare un minore ad un adulto senza il permesso dei genitori. Il preside è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso”.
“A Castellammare di Stabia la mamma di una ragazza ha approfittato del fatto che i collaboratori scolastici non fossero al loro posto perché la figlia aveva avuto un mancamento e ha pensato bene di fare irruzione in classe e farsi giustizia da sé. Anche qui botte, occhiali rotti: scene deprecabili da film western. Sono due casi lontani, non finiamo a dire che queste cose accadono solo al Sud, in zone povere. La questione è di carattere sociale”, ha aggiunto.
Giuliani ha tenuto a precisare che il problema non è circoscritto, anzi: “Non sono più fatti isolati in qualche parte d’Italia. Abbiamo una casistica molto alta. Anche Valditara è intervenuto, ribadendo che è pronto a costituirsi parte civile in sede di giudizio. Qualora il docente dovesse fare denuncia ed intentare una causa si va a processo e lì può intervenire l’Avvocatura di Stato. Questo però è l’atto terminale, qui occorre capire perché c’è questa escalation di casi e perché la scuola non riesce a tenerli fuori, essendo un simbolo quasi sacrale, intoccabile, quasi come la chiesa a livello sociologico, è un’istituzione. Questo sta venendo meno ed è veramente grave. Si deve andare anche oltre la questione dell’autorevolezza del docente; anche il dirigente è oggetto di aggressioni, a questo punto credo che ci sia una bassezza a livello culturale che sta coinvolgendo tutti”.
Molto, secondo il direttore della Tecnica della Scuola, andrebbe fatto a livello familiare, per prevenire questo tipo di avvenimenti: “Sarebbe bene a questo punto che chi governa prenda in mano la situazione. Qua si tratta di ripartire dai riferimenti della società, che si sta sgretolando e piegando agli istinti più bassi. Per quanto riguarda la scuola si dovrebbe dare più importanza al ruolo dell’insegnante, smetterla con campagne mediatiche che non fanno altro che vanificare il ruolo dei formatori iniziando a pagarli meglio e tutelarli dal punto di vista professionale. Occorre agire anche dal punto di vista delle famiglie, e dovrebbero intervenire anche altri dicasteri. La scuola da sola non può uscire da questo tunnel, non può farsi carico di istruire anche i genitori, ma va affiancata da altri enti. Mettiamoci nei panni della figlia della donna che ha malmenato la docente: proverà imbarazzo ma avrà anche appreso un atteggiamento del genere davanti ad un’ingiustizia. Questo non deve avvenire, se facciamo finta di niente non facciamo altro che far prevalere questi istinti, queste bassezze che si moltiplicheranno nel tempo, non facciamo il bene della società”, ha concluso Giuliani.
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