Dopo l’ultima aggressione alla professoressa della scuola di Vimercate, ANCODIS, Associazione nazionale collaboratori dirigenti scolastici, ribadisce la propria posizione attraverso alcune proposte concrete contro la violenza verso i docenti da parte di alunni e genitori.
I docenti sembrano essere diventati ormai da alcuni anni l’anello debole del sistema scolastico: alunni e genitori ormai non ne riconosco più il ruolo sociale e, a poche settimane dall’inizio dell’anno scolastico, registriamo azioni verbali violente, intimidazioni, fino ad arrivare alle violenze fisiche.
Dobbiamo porre un freno a tutto questo degrado!
Non possiamo continuare a parlare di scuola quale luogo di formazione e di educazione e poi registrare quotidianamente oltraggi e volgari attacchi all’Istituzione ed ai suoi operatori (collaboratori scolastici, docenti, Collaboratori dei Ds).
Sembra ormai essere divenuta una “normalità” sentire/leggere attraverso gli organi di stampa il ripetersi di violenze fisiche o intimidazioni verso docenti che appaiono deboli, impotenti e indifesi di fronte ad alunni e genitori che ritengono di affrontare e risolvere le situazioni problematiche con la violenza piuttosto che con la forza del confronto e del dialogo.
Purtroppo, non esistono più aree franche: c’è la quotidiana sensazione di lavorare in un ambiente nel quale l’aggressione verbale degli alunni è quotidiana routine mentre è da mettere tra “i nuovi rischi professionali” quella fisica.
E non possiamo non rilevare come in questo ultimo decennio l’Istituzione Scolastica è stata indebolita da attacchi (fuoco amico!) fondati su volgari pregiudizi che hanno scardinato il ruolo educativo e formativo proprio di una comunità scolastica.
Per questo ANCODIS avanza una proposta che si preoccupa sia della tutela di chi – nei diversi ruoli – presta il proprio servizio in favore dei bambini, dei ragazzi, degli adolescenti sia alla tutela dell’Istituzione stessa. E’ ormai stato raggiunto il livello di guardia!
Siamo davvero preoccupati di quanto leggiamo quotidianamente e, dunque, sottoponiamo ai rappresentanti delle Istituzioni, ai DS, agli operatori scolastici la seguente proposta che vuole provare ad alzare un argine alla crescente sensazione di insicurezza e dare un segnale di massima attenzione a livello giuridico.
ANCODIS – per le suddette considerazioni – chiede ai Rappresentanti di tutte le Istituzioni di:
a) Prevedere l’aggravante per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale nella scuola proprio per la sua specificità (luogo di formazione e di educazione) e per la presenza di minori (spesso queste aggressioni avvengono in presenza di minori che subiscono turbamenti psicologici);
b) Risarcire il docente vittima di aggressione fisica – sulla base dei danni biologico e morale rilevati – con una specifica indennità economica ed un riconoscimento giuridico da valere nella progressione di carriera;
c) Risarcire l’Istituzione Scolastica – anch’essa vittima dell’aggressione – sulla base del danno cagionato alla sua immagine;
d) Determinare una forma di “D.A.SCO.” (Divieto di Accedere alle manifestazioni SCOlastiche) temporaneo per alunni e permanente per i genitori violenti a tutela della serenità dell’ambiente scolastico;
e) Obbligare alla costituzione di parte civile per legge del MIUR e dell’Istituzione Scolastica in sede di processo penale;
f) Prevedere – nel caso di gravi violenze verbali da parte di un alunno -il temporaneo affidamento ad Enti di volontariato riconosciuti e presenti nel territorio per favorire un processo di riflessione e di recupero educativo;
g) Istituire una giornata nazionale contro ogni forma di violenza verso le scuole e gli operatori (furti e danni ed aggressioni fisiche e verbali);
h) Convocare urgentemente una conferenza nazionale della Scuola per discutere le opportune soluzioni (preventive e difensive) al fine di fronteggiare una vera e propria emergenza sociale (la scuola teatro di violenze fisiche e psicologiche).
Il patto educativo con i genitori è fondamentale: quali principali responsabili dell’educazione dei loro figli, il loro coinvolgimento nel processo di prevenzione deve essere rigenerato!
Occorre, dunque, squarciare il velo su un tema complesso – con aspetti a volte tragici – che riguarda la credibilità delle Istituzioni a tutti i livelli, interessa il futuro delle prossime generazioni e che, se sottovalutato, potrebbe minare le basi per un sereno progresso sociale e culturale del nostro paese.
Non possiamo più aspettare: si rischia una deriva sociale che toglie dignità ai docenti, sottrae autorevolezza alle istituzioni scolastiche, favorisce il misconoscimento del valore educativo del sistema scolastico italiano.