Continuano, senza freno, a registrarsi episodi di inaudita violenza nei confronti dei docenti all’interno delle aule scolastiche. L’ultimo in ordine di cronaca, altrettanto grave, deplorevole e vergognoso, è stato compiuto ai danni di una docente (con difficoltà deambulatorie), immobilizzata e legata ad una sedia e presa a calci e pugni da alcuni alunni, che assume i limiti dell’assurdo e grida orrore nei riguardi del mondo della scuola. Gli autori sono stati sospesi per un mese con obbligo di frequenza e la docente non ha nemmeno sporto denuncia.
Sanzioni troppo morbide per accadimenti del genere: questi alunni andavano sospesi ad divinis da tutte le scuole d’Italia e non avrebbero dovuto più mettere piede in una scuola!
Eccessivo buonismo nuoce alla scuola italiana e le sanzioni devono essere esemplari, abbastanza dure e severe. C’è bisogno della certezza della pena e di una legge che tuteli gli insegnanti che – lo ricordiamo – nell’esercizio delle loro funzioni di docenti rivestono il ruolo di pubblici ufficiali. Ma che pubblici ufficiali sono se, invece, di essere salvaguardati e tutelati dallo Stato, sono continuamente aggrediti e non hanno neanche un minimo strumento giuridico per potersi difendere? L’Italia è veramente uno Stato sui generis e non garantisce azioni di tutela nei riguardi dei propri cittadini e degli onesti lavoratori.
Per giunta il fattaccio di Alessandria, è ancora più grave perché perpetrato nei confronti di una docente affetta da una forma di disabilità e, quindi, quasi impossibilitata a difendersi. Che squallore, che vergogna la scuola italiana! Andrebbe eliminata. Speriamo solo che il nuovo Ministro dell’Istruzione si dia una mossa seria e affronti la situazione da un punto di vista legislativo, giuridico, istituzionale, perché anche gli insegnanti (come tutti i lavoratori dello Stato) hanno una dignità da salvaguardare in quanto persone.
Mario Bocola