Attualità

Docenti al tempo del coronavirus, tra senso del dovere e panopticon elettronico

In tutto lo Stivale da settimane i docenti s’attivano con ogni mezzo per star vicini agli alunni. Il Ministero chiama tutto ciò “DaD” (“Didattica Distanza”), normandolo e ingessandolo. Ben pochi docenti son formati all’uopo. Gli altri han sopperito col proprio senso di responsabilità, dapprima assegnando compiti, poi con mezzi più sofisticati.

Invocando l’etica, media e MIUR si sono affrettati a forzare i docenti al lavoro da casa; ignorando che simili esortazioni son superflue: una professione così impegnativa, coinvolgente e sottopagata non si esercita se non per impegno morale. Altro che “ripiego”!

È etico obbligare a una scelta mediante l’etica?

Non si può indurre nessuno a lavorare in condizioni più difficili col ricatto dell’etica (cioè scaricandogli addosso la responsabilità dell’inadeguatezza generale). Siamo già così americanizzati da condividere con la terra di Donald Trump la mentalità calvinista (oltre agli anglismi come smart working)? Non basta l’italica morale cattolica far leva sul senso di colpa? Non è sufficiente la cultura dello stacanovismo stalinista (che con certo cattolicesimo celebra ormai nozze di platino)? Già i docenti si sentivano “missionari” (senza ricordarsi, spesso, della propria identità di professionisti): l’etica anglosassone conclude l’opera.

E così, testa bassa e lavorare! Senza posa. Persino l’orario di servizio è un ricordo. Si lavora incessantemente da mane a sera, industriandosi come meglio si crede e si può. Chi fa videolezioni, chi realizza audioguide e molto altro; pur sapendo che tutto ciò non è docenza. Insegnare è tirar fuori dai ragazzi le loro potenzialità, trattandoli — scrive Plutarco — come fuochi da accendere, non come vasi da riempire. I computer non possono farlo. Da decenni si vietano ai docenti le lezioni “frontali” (ma sarebbe meglio dire “cattedratiche”): ora si vorrebbe tutti, bimbi e ragazzi, fissi su uno schermo — smarrita ogni autonomia — seguire istruzioni.

I docenti non sono medici

La grancassa mediatico-governativa ha obbligato de facto i docenti questa prassi,(che essi, in libertà, avrebbero praticato al meglio). De iure non li si può obbligare: la Legge li tutela. Li si è condizionati e coartati tramite il vituperio generale, coi richiami alla coscienza, mettendo sullo stesso piano medici e docenti! Eppure i medici non sono paragonabili ai docenti: né per mansioni, né per stipendio, né per principi deontologici (i docenti non pronunciano il “giuramento di Ippocrate”!), né per obbligo contrattuale di reperibilità e di servizio straordinario (ben pagato anch’esso, e non richiesto ai docenti nemmeno in casi d’emergenza, perché di scuola chiusa nessuno muore!).

Costringerli (finalmente!) all’obbedienza?

Che sia questa la resa dei conti definitiva tra questo strano Paese e i suoi docenti? l’occasione per incatenarli definitivamente, senza che possano rivendicare il proprio diritto a riservatezza, riposo, serenità interiore in un momento difficile per tutti?

Molti insegnanti ostentano più realismo del re: organizzano Collegi e Consigli di Classe privi di validità giuridica (perché organi collegiali, valutazioni e verifiche distanza nella legge italiana non esistono!), semplicemente perché zelanti Dirigenti fanno loro credere che siano obbligatori (rischiando persino problemi legali!).

È strano che il Sindacato faccia il Sindacato?

È dunque strano che un Sindacato difenda le norme legislative e contrattuali? Lo fa forse per polemica fine a se stessa? o per tutelare — in uno Stato di diritto! — ciò che resta della Scuola come istituzione democratica e organo costituzionale (per dirla con un certo Piero Calamandrei)? È perciò del tutto scorretto dire che chi protesta non vuole lavorare.

Perché la Scuola non diventi (per sempre) telelavoro e panopticon elettronico

Chi protesta, lo fa per impedire scenari rovinosi. L’emergenza finirà, ma bisogna evitare che prima il virus distrugga anche la Scuola. Evitare che qualcuno domani punti sul telelavoro per limitare l’occupazione dei docenti affidando a ogni insegnante 120 alunni da seguire in remoto. Impedire che la Scuola regali titoli di studio senza valore, conseguiti con lo smartphone. Scongiurare il rischio che gli 85 milioni stanziati (incredibile auditu) per la Scuola, servano a tramutarla in qualcosa che Scuola non è più.

Chi addita i Sindacati come causa di tutti i mali, ricordi che — specie nei sindacati di base, senza distacchi né prebende — i “feroci” sindacalisti sono i docenti stessi, che in solitudine, senza aiuti, si sobbarcano lavoro e lotta sindacale. Essi, pur praticando comunque la “DaD”, fanno notare le contraddizioni cui si va incontro, subendo per di più l’accusa di fancazzismo (mentre tentano solo di riportare il tutto entro i limiti della legittimità).

È forse giusto inchiodare docenti (e studenti) tutto il dì allo schermo, pressati da email, chat, videoconferenze, mentre docenti (e studenti!) dovrebbero aver tempo per leggere, studiare, riflettere? La distinzione tra vita e lavoro dei docenti (anch’essi prigionieri in casa in questo momento) è definitivamente compromessa. La giornata di lavoro non ha inizio né fine. Famiglia, casa e affetti non hanno più, per i docenti, un tempo proprio.

Siamo certi che, uccidendo così la sanità mentale dei docenti, i nostri ragazzi usciranno dalla Scuola più preparati e pronti per la vita?

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LE FAQ UFFICIALI

LA MAPPA DELLA SITUAZIONE IN ITALIA

Provvedimenti legislativi

Decreto-legge 18 del 17 marzo 2020 (decreto Cura Italia contenente misure per la scuola) Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Decreto-legge 14 del 9 marzo 2020 Disposizioni urgenti per il potenziamento del Servizio sanitario nazionale in relazione all’emergenza COVID-19.

Testo del Decreto-legge 6 del 23 febbraio 2020, coordinato con la Legge di conversione 13 del 5 marzo 2020, recante: «Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19».

Decreto legge 9 del 2 marzo 2020 Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Decreto legge 6 del 23 febbraio 2020 Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”.

Provvedimenti del Consiglio dei Ministri

FAQ, domande e risposte.

Delibera del Consiglio dei Ministri del 5 marzo 2020 Ulteriore stanziamento per la realizzazione degli interventi in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.

Delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020 Dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.

Provvedimenti del Presidente del Consiglio dei Ministri

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 marzo 2020 Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale [In vigore dal 12 marzo 2020].

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 9 marzo 2020 (contenente la sospensione dell’attività didattica delle scuole fino al 3 aprile) Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale [In vigore dal 10 marzo 2020].

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 marzo 2020 (contenenti misure per la scuola) Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale [Art. 1, 4, 5 e Allegato 1, in vigore dall’8 marzo 2020; art. 2 e 3 in vigore dall’8 al 9 marzo 2020 ove incompatibili con quanto previsto dal DPCM 9 marzo 2020].

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 4 marzo 2020 (contenenti misure per la scuola) Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale [In vigore dal 4 marzo all’8 marzo 2020].

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1 marzo 2020 Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. [Art. 1, 2, 5, 6, allegati 1, 2, 3 in vigore dal 2 marzo all’8 marzo 2020; art. 3 e 4 in vigore dal 2 al 4 marzo].

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 febbraio 2020 Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. [In vigore fino al 1 marzo 2020].

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 febbraio 2020 Disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. [In vigore fino al 1 marzo 2020].

Ministero dell’Istruzione

Coronavirus, online pagina dedicata

FAQ, domande e risposte

Nota 392 del 18 marzo 2020 Chiarimenti sulle scuole chiuse

Nota 388 del 17 marzo 2020 Chiarimenti indagine su modalità realizzazione didattica a distanza

Nota 391 del 16 marzo 2020 Chiarimenti indagine su modalità realizzazione didattica a distanza

Nota 318 dell’11 marzo 2020 Interventi Task Force emergenza Coronavirus su didattica a distanza

Nota 323 del 10 marzo 2020 Personale ATA, istruzioni operative.
Commento

Nota 279 dell’8 marzo 2020 Istruzioni operative su Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 marzo 2020.

Comunicazione del 6 marzo 2020. Sospensione Prove Invalsi 2020 per l’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado dal 5 al 15 marzo 2020.

Nota 278 del 6 marzo 2020 Particolari disposizioni applicative della direttiva del Ministro per la Pubblica Amministrazione del 25 febbraio 2020, n. 1 (Direttiva 1/2020), “Prime indicazioni in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019 nelle pubbliche amministrazioni al di fuori delle aree di cui all’articolo 1 del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6”.

Nota 170 del 28 febbraio 2020 Emergenza epidemiologica da COVID-19. Manifestazione di disponibilità a sostenere le iniziative di didattica a distanza.

Nota 169 del 28 febbraio 2020 Emergenza epidemiologica da COVID-19. Manifestazione di disponibilità a sostenere le iniziative di didattica a distanza, tramite fornitura hardware.

Ministero dell’Università e della Ricerca

Comunicazione del 23 febbraio 2020 agli Atenei e alle Istituzioni AFAM di Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto.

Alvaro Belardinelli

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