Tra gli annunci del ministro Patrizio Bianchi non c’è solo l’obbligo della formazione dei 650mila docenti italiani, i cui corsi partiranno subito dopo l’estate: il numero uno del dicastero dell’Istruzione ha confermato, sempre nel corso di un’ampia intervista al Sole 24 Ore, che a Viale Trastevere, come in tutti gli Uffici scolastici, si sta lavorando per fare in modo che “anche quest’anno, come l’anno scorso, ma mai in passato, all’inizio delle scuole tutti i docenti siano al loro posto“. L’obiettivo rimane quello di assumerli entro il 15 settembre, quando prenderanno il via le lezioni in quasi tutti gli istituti scolastici.
L’obiettivo dei docenti tutto al loro posto lo scorso anno fu centrato in larga parte, ma non certo per tutte le cattedre: soprattutto per quelle di sostegno, per quanto riguarda alcune discipline tecniche, alle medie e superiori, ma anche nelle scuole primarie di alcuni territori del Centro-Nord, i dirigenti scolastici hanno dovuto attendere mesi prima di assegnare la supplenza fino al 30 giugno o al 31 agosto 2022.
Le stesse Messe a disposizione, le cosiddetteMad, in alcune scuole sono risultate presto esaurite e i presidi, in autunno inoltrato, hanno dovuto ricorrere personale precario non abilitato e privo spesso della minima esperienza in ambito didattico.
“Dopo i 60mila dello scorso anno, stiamo assumendo i nuovi docenti previsti per quest’anno e stiamo completando le procedure concorsuali in corso”, ha aggiunto Bianchi, ricordando anche che “con le nuove procedure approvate dal Parlamento, il Pnrr ci chiede di assumere ulteriori 70mila docenti entro il 2024”.
E se sono previsti anche quest’anno almeno 150mila supplenze annuali, il Ministro sottolinea che il loro numero comunque “va commisurato all’intero organico docente, che si attesta a 800 mila insegnanti, fra posti comuni e di sostegno, e comprende anche una quota fisiologica dovuta ad assenze, distacchi e comandi presso altre amministrazioni”.
Certamente, tali supplenze – dovute ad assenze, distacchi e comandi presso altre amministrazioni pubbliche – sono ineludibili, ma va ricordato che sono una minima parte rispetto, ad esempio, alle oltre 70mila assunzioni a tempo determinato su sostegno.
Inoltre, “per quanto riguarda le capacità assunzionali”, il ministro dell’Istruzione ha tenuto a dire “che il governo ha garantito, fino al 2025, lo stesso numero di insegnanti nonostante la drammatica caduta demografica”.
Infine, dopo anni di concorsi a singhiozzo, la riforma del reclutamento, approvata dal Parlamento, ha finalmente indicato un percorso chiaro per chi voglia fare il docente. Dopo i 60mila dello scorso anno, stiamo assumendo i nuovi docenti previsti per quest’anno (a oggi si è superata quota 30mila e si proseguirà nelle prossime settimane, ndr) e stiamo completando le procedure concorsuali in corso. Con le nuove procedure approvate dal Parlamento, il Pnrr ci chiede di assumere ulteriori 70mila docenti entro il 2024.
Bianchi ha quindi ricordato che “l’età media dei nostri insegnanti è alta” (il 70% ha oltre 50 anni n.d.r.) “e dobbiamo garantire”, con le nuove procedure concorsuali “la possibilità di accesso ai giovani”.
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