Le condizioni professionali e di tutela del corpo docente si fanno sempre più complesse nel continente europeo. Scuole ed istituti vecchi ed obsoleti, scarse tutele sul lavoro e procedure concorsuali obsolete hanno portato la rabbia dei docenti alle stelle nelle maggiori città del Regno Unito, ove costoro si sono riversati per le strade a manifestare contro le politiche dell’esecutivo.
La crisi energetica e professionale esercita pressioni sul sistema scolastico in generale, in quanto si sta valutando, come già espresso in altri articoli pubblicati dalla Tecnica della Scuola, la settimana corta al fine di risparmiare risorse utili per l’inverno. Mancano poi docenti qualificati: i concorsi vengono erogati con candidati spesso non idonei alla professione, e coloro che lo sono ricevono un trattamento economico non compatibile con l’attuale potere d’acquisto in calo delle classi medie e lavoratrici.
L’emissione di una norma “anti-sciopero” finalizzata a prevenire ulteriori disagi o interruzioni di servizio è al momento assai discussa tra sindacati, rappresentanti dei docenti ed esecutivo. Il fine della norma suddetta è quello di attingere a docenti da agenzie interinali di fatto denaturando il fine organizzativo delle proteste, ovvero quello di creare disagio per indurre pressioni sul sistema decisionale governativo.
Le scuole, in tal caso, tendono ad indebitarsi aprendo vuoti di prestito col fine di pagare profumatamente agenzie interinali che provvedono a docenti esterni, con quote di debito che superano il milione di sterline, per scuole site a Londra e dintorni. La NEU sopracitata ha spesso limitato, spesso senza fornire giustificazione ai singoli plessi, l’approvvigionamento temporaneo di insegnanti esterni al fine di contrarre tali debiti del settore pubblico.
Gli scioperi imperversano nell’intero Vecchio Continente per molteplici ragioni. Tra queste figurano pagamenti aggiornati ad un potere d’acquisto polverizzato dall’attuale inflazione e dal conflitto in corso che ha portato rincari nel settore energetico, limitato welfare offerto, promesse relativamente mantenute.
La media bassissima delle retribuzioni per il personale docente del Belpaese si mantiene, nonostante le ridicole integrazioni promosse dal MI, molto più bassa rispetto alla media europea compatibilmente al potere d’acquisto. Le procedure di concorso, arruolamento ed abilitazione sono lente e si registra un forte calo delle domande a livello europeo (specie in Francia) per via della professione docente sempre meno allettante per le nuove generazioni.
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