“Molti docenti che hanno preso servizio si trovano a bivaccare nei corridoi”: sono le parole di Max Bruschi, già consigliere di Mariastella Gelmini e che dovrebbe sentire nella coscienza il peso di un riordino affrettato e monco quando era all’apice del suo ruolo.
Oggi mette sotto accusa anche i dirigenti scolastici: “Il DS che non compie la necessaria valutazione (se del caso, anche “allertandosi”) viene meno a uno dei compiti connessi al profilo. Forse, al principale”.
Per l’ex numero uno del Miur inoltre, l’organico di potenziamento, che dovrebbe servire a sperimentare, viene usato male, lasciandolo bivaccare nei corridoi.
“Si possono usare i docenti C per scomporre le classi e fare gruppi di livello; per sperimentare “nuovi” modelli (il “modello stellare”, ad esempio, con un insegnante del “leggere scrivere far di conto” e gli specialisti di motoria, musica, inglese… ); per prolungare l’orario del “tempo a scuola” con attività didattiche facoltative. Chi lo proibisce?”.
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I docenti della fase C potrebbero poi essere utilizzati per attivare percorsi extrascolastici, nei limiti di quanto previsto dall’articolo 10 del dPR 89/2010, ovvero tutte quegli insegnamenti facoltativi in linea con il profilo professionale e formativo dei docenti.
Insomma, manca una buona dose di proattività, di indipendenza dalle scelte centrali, manca soprattutto la realizzazione della tanto agognata autonomia, in teoria possibile proprio grazie alle novità introdotte con la Buona Scuola:
“Aggiungo una questione – conclude Bruschi – Le istituzioni scolastiche sono AUTONOME. Non solo, rispetto alle loro DISPONIBILITA’, non devono attendere disposizioni dagli USR o dagli AT (ah, l’attesa del “superiore ministero”…), ma quelle stesse disposizioni, normativamente, non potrebbero assolutamente “manomettere” ciò che è di stretta competenza, per l’appunto, delle istituzioni scolastiche e dei loro dirigenti”.