Degli insegnanti e dei membri del personale Ata di un istituto marchigiano si sono rimboccati le maniche in questi giorni di piena estate e hanno deciso di ridipingere l’edificio scolastico, improvvisandosi imbianchini. Lo riporta Il Resto del Carlino.
I motivi
L’edificio, nato come scuola primaria, dopo il sisma del 2016, accoglie studenti che stanno attendendo pazientemente la ricostruzione della loro scuola. “La provincia ha messo a disposizione un piccolo budget per lavori di manutenzione – spiega il dirigente scolastico –. Ha tante scuole quindi cerca di provvedere a tutte per quanto possibile. Purtroppo la nuova sede principale non sarà pronta in tempi brevi e quindi era necessario rendere più accogliente questo plesso. La ditta incaricata ha iniziato a lavorare ma per velocizzare e poter fare più cose ci siamo mobilitati per dare una mano”.
“Eravamo convinti di poter entrare nel nuovo plesso nel giro di poco tempo ma visto che di anno in anno questo obiettivo viene rimandato abbiamo pensato che fosse necessario fare delle migliorie. Credo che gli ultimi lavori risalgano a circa dieci anni fa”, aggiunge. Interessati dalla riverniciatura saranno, per ora, i corridoi al primo e secondo piano, “ma se trovassimo altre risorse potremmo fare di più”, conclude.
Il preside che lava i pavimenti della scuola, il gesto provocatorio
Qualche giorno fa abbiamo parlato di un caso analogo, relativo a un dirigente scolastico che ha deciso di fare da sè e pulire i pavimenti della sua scuola. Il motivo del gesto provocatorio? Secondo l’uomo non ci sono abbastanza addetti alla pulizia.
La scuola serale ha sette sedi, dislocate in varie zone della Lombardia. In tutto il suo istituto ha soltanto sette persone collaboratori scolastici addetti alla pulizia. Ecco le sue parole: “La mia vuole essere una provocazione bonaria, ma spero che con questo mio gesto simbolico tutti prendano coscienza del problema”, ha detto.
“Abbiamo solo sette bidelli per le nostre sette sedi distribuite tra Pavia, Voghera, Vigevano, Mortara e Belgioioso. In più, in estate alcuni ovviamente vanno in ferie ma se gli altri collaboratori scolastici si mettono in malattia o prendono permessi sindacali nello stesso giorno, va a finire che non c’è nessuno”, ha raccontato al quotidiano La Provincia.