Tutti coloro che operano nel comparto scuola e sanità si devono vaccinare anche contro l’influenza: quindi pure docenti, Ata e presidi.
È quanto prevede una mozione promossa dalla maggioranza di Governo (Pd, Ap e Des-Cd) e approvata in queste ore dalla Camera dei deputati.
Con questo atto, si impegna il Governo ad implementare le politiche a favore delle vaccinazioni, compresi quelli antiinfluenzali, alleggerendo gli oneri burocratici a carico delle famiglie che devono vaccinare i bambini.
La mozione per interrompere la trasmissione di infezioni
Tra gli impegni attribuiti all’Esecutivo, attraverso la mozione, vi è quello di “attivarsi per l’attuazione degli impegni presi a livello internazionale dando priorità a recuperare la flessione delle vaccinazioni (sottolineata anche dalla Consulta nel suo rigetto dei ricorsi della Regione Veneto sull’obbligo delle vaccinazioni) contro la poliomielite nella prima infanzia e delle vaccinazioni contro morbillo e rosolia nell’infanzia.
Ma anche promuovendo campagne di recupero dei non vaccinati tra gli adolescenti ed i giovani adulti, e a sostenere la vaccinazione tra gli operatori dei settori scuola e sanità per interrompere la trasmissione di queste infezioni nel nostro Paese“.
La mozione prevede, infine, che il Governo dovrà “implementare la campagna vaccinale antinfluenzale agendo simultaneamente su più coorti di pazienti, di modo da arrivare nel più breve tempo possibile ad una copertura capace di garantire standard ottimali su tutto il territorio nazionale”.
La disposizione era già presente nel primo decreto Lorenzin
Ricordiamo che la disposizione era stata inclusa nella bozza iniziale del decreto Lorenzin, la ministra della Salute, che portò, nella scorsa estate, all’obbligo del controllo delle vaccinazioni da parte degli alunni, poi diventato elemento necessario per frequentare le lezioni fino a sei anni.
Poi, però, per il personale scolastico l’obbligo venne meno. Ora, però, il Governo ci riprova. Anche se il poco tempo a disposizione potrebbe indurre a pensare che la mozione si limiti a diventare poco più che una dichiarazione d’intenti. Probabilmente da raccogliere, se ci saranno le condizioni, nella prossima legislatura. Per il momento, docenti, Ata e presidi che non vorrebbero vaccinarsi, possono stare tranquilli.