Sulle morti più o meno improvvise di docenti o altri operatori scolastici stiamo leggendo sui social i consueti commenti.
Per le morti che accadono all’interno dei locali scolastici il commento è più meno il medesimo: “Ci vuole un medico in ogni scuola”, per le morti improvvise accadute a casa, il leit-motiv è: “Questi fatti stanno aumentando in modo esponenziale, la causa la conosciamo bene: sono le conseguenze dei vaccini anticovid”.
Proviamo a riflettere un momento su questo secondo caso.
Intanto viene da chiedersi da dove si ricavi il dato che le morti improvvise sarebbero in aumento visto che dati ufficiali su questo non ci sono; sul fatto che i decessi siano legati ai vaccini, sorge un’altra domanda: chi scrive questi commenti ha qualche competenza medica e scientifica che gli dà titolo per fare affermazioni del genere?
In ogni caso è curioso che a fare affermazioni non verificate siano anche persone che, per mestiere, dovrebbero insegnare ai propri studenti che per parlare su certi temi non basta esprimere una opinione ma è necessario disporre di dati, argomentando in modo logico e scientifico.
Oltretutto sostenere che il docente X di 50 anni è morto improvvisamente a casa sua per il motivo Y senza conoscere nulla della “storia pregressa” di X è davvero impossibile; se così non fosse non ci sarebbe bisogno di fare tanti studi epidemiologici, basterebbe dare un’occhiata a un po’ di cadaveri e inserire qualche dato in una tabella di “excel”.
L’idea che, per evitare decessi improvvisi a scuola, sarebbe necessario avere un medico in ogni sede è di per sé interessante anche se c’è da capire se la proposta possa essere davvero realizzata: le sedi scolastiche in Italia sono circa 40mila e, tenuto conto della carenza ormai cronica di personale medico, è difficile che davvero in ogni scuola possa essere mandato un medico.
Si dirà: però almeno nelle sedi con un numero particolarmente alto di studenti e docenti un medico dovrebbe esserci; forse però bisognerebbe pensare che proprio le sedi più piccole avrebbero bisogno di questo presidio perché sono anche le più periferiche e le più lontane dalle strutture ospedaliere.
Ma c’è una questione ancora più generale: è giusto preoccuparsi dei presidi medici nelle scuole, ma per quale motivo non dovremmo porci lo stesso problemi per tanti altri uffici pubblici; e perché mai non pensare anche agli asili nido e a tanti altri contesti come i mezzi di trasporto?
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