Non tutti gli studenti potevano accedere alla didattica distanza, così la scuola ha provveduto autonomamente e ha fornito 51 computer a chi ne era sprovvisto. Sommando i fondi del famoso decreto di 85 milioni, ne sono stati acquistati 70 in totale.
E’ accaduto a Siracusa, dove all’Istituto Tecnico “Enrico Fermi”, il dirigente scolastico e gli insegnanti si sono adoperati per proseguire l’attività didattica a distanza e farla “arrivare” a tutti.
Per la didattica online di materie come elettronica, elettrotecnica e meccatronica, i tablet non potevano essere strumenti sufficienti: “Lo stanziamento statale per provvedere a pc e tablet utili per la didattica a distanza, per una scuola come la nostra – dichiara il dirigente scolastico Antonio Ferrarini – per quanto ben voluta e accettata, non poteva coprire le nostre necessità“.
Degli 85 milioni di euro previsti dal Governo, alla scuola siracusana sono andati 9 mila. “Se avessimo dovuto comprare tablet, forse poteva soddisfarsi il bisogno. Ma ai nostri studenti servono computer, non per forza incredibili, ma mediamente performanti. Ecco che, con l’aiuto del corpo docente, raschiando il barile, siamo riusciti a comprare 70 pc in totale. 51 con il contributo della scuola, il resto con i soldi concessi dallo Stato“.
Il collegio docenti dell’istituto ha deliberato che le somme spettanti per la realizzazione dei progetti inseriti nel piano dell’Offerta formativa dell’ anno scolastico 2019 – 2020, fossero destinate per comprare i pc agli studenti che non potevano permetterselo.
L’aspetto didattico, tuttavia, a differenza di molte realtà raccontate da questa testata, non sembra avere realmente accusato il colpo al Fermi di Siracusa. Infatti, il dirigente scolastico afferma che la didattica a distanza, per quanto riguarda l’istituto, va gonfie vele: “Grazie anche alla solidarietà dei docenti, tutti con conoscenze tecniche, la scuola ha risposto benissimo all’emergenza. Al di là di chi non ha subito potuto usufruire del computer, le lezioni online si svolgono ogni giorno in modo soddisfacente“.
Il dirigente punta sulla già consolidata dotazione tecnologica presente nella scuola, che unita alla cultura degli insegnanti, fanno posizionare l’istituto Fermi in una posizione di vantaggio in questo momento. Almeno, da questo punto di vista.
“Si tratta di bravura? Di fortuna? Non saprei – aggiunge il dirigente Ferrarini – Già mesi prima dell’emergenza avevamo avviato un l’Aula Agorà, dedicata proprio alla formazione a distanza, sia dei corsi diurni, che quelli serali, per la riqualificazione professionale. E in questa situazione non possiamo che sentirci orgogliosi delle scelte fatte mesi addietro che speriamo, superata ovviamente l’emergenza, di poter proseguire e affinare per continuare a diffondere la cultura tecnologica nel nostro territorio, purtroppo povero dal punto di vista delle prospettivi occupazionali. Da questo punto di vista, il Fermi ha avviato un’offerta formativa strategica e di grande rilievo per le discipline STEM. Ma qui, in Sicilia e in particolare nel territorio siracusano, difficilmente possono spendersi tali capacità“.
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