“Una maestra è stata pedinata e malmenata da alcuni genitori mentre faceva shopping? Pensare di usare la violenza in risposta alla violenza è un istinto primordiale che va combattuto, anche se si tratta della rabbia di genitori di bambini indifesi verso i quali il docente non si è comportato bene. Questi fatti di cronaca, comunque, confermano un dato di fatto: la figura dell’insegnante è scaduta a livelli massimali”.
Così ha risposto Alessandro Giuliani, direttore della Tecnica della Scuola, alla redazione di Radio Cusano, il 19 marzo, nel corso della settimanale rubrica sull’istruzione.
“Ci sono sempre più episodi di famiglie e di studenti – ha detto il direttore – che si scagliano contro i docenti, addirittura con il coltello: giusto l’altro giorno c’è stato un incontro tra una professoressa sfregiata dal suo studente e la ministra Fedeli, la quale ha ricordato che bisogna tornare legittimare la figura dell’insegnante”, ad iniziare dalle famiglie”.
“Riteniamo, però, che agli appelli, anche istituzionali, non fa seguito un riscontro adeguato di carattere contrattuale: gli insegnanti – ha continuato Giuliani – hanno le tasche piene di essere riempiti di elogi e poi di percepire” dopo nove anni di blocco “aumenti di 85 euro lordi, in arrivo nel mese di aprile, pari 40-50 euro netto con punte di 70, per chi è a fine carriera, e 20-30 euro per i collaboratori scolastici. Per non parlare degli arretrati: una manciatina di centinaia di euro lordi”.
“Tutto questo, non fa altro che avvalorare il sentore dell’opinione pubblica verso una categoria malpagata, che in qualche modo, forse, non merita nemmeno più nemmeno il rispetto delle famiglie. Come addetti ai lavori, come comunicatori, speriamo vivamente che con questa nuova legislatura si cambi registro: però, non lo si deve fare solo a parole, come è stato fatto negli ultimi decenni. Lo stesso ex premier Matteo Renzi, aveva posto la scuola come una priorità ma poi sappiamo tutti come è andata a finire”.
Commentando l’assegnazione del Global Teacher Prize 2018, ad Andria Zafirakou, docente di arte e alla Alperton Community School, a Brent, uno dei sobborghi di Londra, Giuliani ha detto che “in Italia l’arte, sia a livello professionale sia in abito didattico, ancora non si è ritagliata il loro che meriterebbe: sappiamo bene che abbiamo tantissimi laureati in architettura che sono costretti ad attuare altre professioni e livello scolastico, i docenti si lamentano perché le ore destinate alla disciplina non sono sufficienti. A livello culturale, abbiamo un patrimonio immensi ma poi all’atto pratico siamo molto indietro”.
Si è parlato poi di quegli istituti che sul sito internet istituzionale assicurano di non fare iscrivere alunni poveri, disabili o stranieri: “queste scuole – ha concluso Giuliani – hanno pubblicato delle indicazioni per accaparrarsi qualche iscritto in più, ma la mossa si è rivelato un boomerang. Sarebbe stato più elegante e realistico garantire una spalmatura di alunni disabili o stranieri per più classi”.
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