Introdurre l’attività motoria anche nella scuola primaria: dopo il Partito Democratico, ora ci prova il Movimento 5 Stelle, che avalla un testo di Forza Italia. Il 26 settembre è giunta in Commissione Cultura della Camera la discussione sulla proposta di legge dell’on. Marco Marin (del Popolo della Libertà), dal titolo “Disposizioni per la promozione dell’attività fisica e dell’educazione motoria nella scuola primaria”, e che ha come relatore il campione olimpionico di Judo Felice Mariani deputato del M5S in Commissione Cultura.
L’annuncio è arrivato, tramite Facebook, dall’on. Luigi Gallo (M5S), presidente della commissione Cultura alla Camera.
Rivalutare il ruolo di questo insegnamento serve anche a contrastare obesità e sedentarietà ed è una ricetta anche contro l’eccessiva esposizione ai media digitale. Facciamo tornare i nostri bambini in movimento anche nei cortili delle scuole e investendo in palestre scolastiche.
“Le scuole primarie – scrive Gallo – devono essere luoghi di movimento per i bambini e troppo spesso invece i nostri fanciulli sono bloccati ai loro banchetti e seduti per ore mortificando crescita, cura, benessere sia psichico che fisico, e soprattutto apprendimento”.
Eppure, continua il deputato, “ormai tutte le ricerche scientifiche dimostrano come l’attività motoria, esperienziale, tattile, di immersione nella realtà potenzia a dismisura l’apprendimento e il nostro cervello con stimoli coinvolgenti, riempiendo di conoscenze e saperi il nostro cuore come la nostra mente”.
Gallo – che si dice “felice per questo cambiamento” – ricorda che il M5S ha sempre creduto in questo progetto: in cinque “anni di opposizione abbiamo fatto di tutto per convincere il PD a garantire che l’insegnante di Scienze Motorie fosse titolare di educazione motoria nelle scuole primarie con le proposte di Simone Valente, ora sottosegretario, poi è diventato un punto importantissimo del Programma del M5S e infine è stato scritto nel contratto di governo”.
Ricordiamo che già il PD si era impegnato nella possibilità di impiegare un alto numero di insegnanti di scienze motorie nella scuola primaria: il comma 20 dell’articolo 1 della Buona Scuola, avevamo scritto, contempla infatti già questa possibilità in quanto prevede che per l’insegnamento della lingua inglese, della musica e dell’educazione motoria nella scuola primaria si possono utilizzare, nell’ambito delle risorse di organico disponibili, docenti abilitati all’insegnamento per la scuola primaria in possesso di competenze certificate ma anche docenti abilitati all’insegnamento per altri gradi di istruzione in qualità di specialisti; in questo secondo caso, però, ai docenti deve essere assicurata una specifica formazione nell’ambito del Piano nazionale di formazione previsto dal comma 124 della legge stessa.
Sui costi dell’operazione, ci eravamo espressi in più occasioni: considerando quasi 130 mila classi di primaria in tutta Italia e che la disciplina necessita due ore a settimana d’insegnamento, significa che servirebbero circa 11mila insegnanti specializzati.
Calcolando che lo stipendio annuale iniziale, comprensivo di oneri fiscali e previdenziali, si aggira sui 23mila euro annui, l’impegno economico per lo Stato sarebbe di almeno 250 milioni di euro. Una cifra non proprio irrisoria. A meno che i nuovi docenti specializzati non vadano a scalzare gli attuali maestri che si occupano dell’attività motoria pur non avendo competenze specifiche.
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