Tra i problemi irrisolti della scuola c’è quello dei circa 100mila docenti di religione precari ed in attesa di concorso. La questione si sta affrontando su due livelli. Il primo, che sembra procedere ad un ritmo più veloce, è quello giudiziario; il secondo è puramente politico-legislativo.
La sentenza della Cassazione
Andiamo per ordine e partiamo dalla sentenza della Cassazione (la n. rg. 11055/2017) che conferma l’illegittima reiterazione dei contratti a tempo determinato degli insegnanti di religione precari in servizio su cattedre libere e vacanti già in organico di diritto.
Lo Snadir – che ha promossi i ricorsi – spiega che “il Giudice di primo grado (Tribunale di Viterbo) aveva già riconosciuto le ragioni dei ricorrenti, allo stesso modo anche la Corte d’Appello di Roma, ma l’Avvocatura aveva proposto ricorso in Cassazione, contestando tali decisioni favorevoli “… sostenendo che spettasse semmai ai ricorrenti addurre e comprovare la violazione delle regole speciali di reclutamento e l’esistenza di danno per la mancata stabilizzazione a ciò consequenziale…”.
Nel corso dei vari gradi di giudizio è stata contestata dai legali dello Snadir al Ministero la mancata indizione di concorsi triennali, come indicato dalla legge n. 186/2003. A quel punto, la Cassazione ha recepito tali difese affermando che non può ritenersi un successivo adempimento, da parte dell’Amministrazione scolastica, lo scorrimento di graduatoria di merito 2004 (D.L. n.126/2019 Art. 1-bis comma 3).
Come si è arrivati a questa decisione
Gli Ermellini si richiamano anche alla sentenza con cui la Corte di Giustizia dell’Unione europea lo scorso 13 gennaio ha esplicitato l’esigenza di non attuare discriminazioni verso i docenti precari di religione e tutti gli altri precari docenti della scuola pubblica.
“La Corte di Cassazione, confermando la sentenza della Corte d’Appello di Roma, ha condannato il ministero dell’Istruzione anche a tutte le spese di giudizio – dice Orazio Ruscica, leader Snadir -. Adesso la politica deve intervenire per assicurare a tutti i docenti di religione precari con oltre 36 mesi di servizio una procedura straordinaria che rimedi all’abuso reiterato dei contratti a tempo determinato”.
Nel frattempo, sta entrando nel vivo l’approvazione del decreto legge 36 su reclutamento, formazione e carriera degli insegnanti.
Tra gli emendamenti presentati, vi sono anche quelli sulla stabilizzazione dei docenti di religione: una procedura straordinaria non selettiva per i docenti di religione con 36 mesi di servizio; lo scorrimento annuale delle graduatorie della procedura straordinaria sino a totale esaurimento di ciascuna graduatoria; lo scorrimento della Graduatoria di Merito del 2004 in modo da raggiungere il suo completo esaurimento nel prossimo anno scolastico; l’aumento delle dotazioni organiche dal 70% al 90% in un triennio.
Ancora proteste per i precari
Il 16 giugno ancora lo Snadir ha svolto un sit-in di protesta davanti al Ministero.
Al termine della manifestazione, i rappresentanti del ministero hanno chiesto di incontrare la delegazione dello Snadir, che ha ribadito le richieste sopra riportate.
I rappresentanti del Ministero hanno riferito che le richieste relative agli emendamenti, che propongono una soluzione per i precari di religione, sono state presentante al Ministro Bianchi, e che la richiesta di ulteriore scorrimento della graduatoria di merito 2004 è stata presa in carico dal ministero e che per tale procedura è stata presentata formale richiesta al Mef di autorizzare l’immissione in ruolo a seguito di scorrimento della GM 2004 nella misura di 422 posti.
Rimane invece tutta da definire la procedura straordinaria, così come è stato fatto per i precari abilitati di scuola secondaria.