I docenti di religione precari non riescono ad essere stabilizzati nonostante l’annuncio del prossimo concorso di religione cattolica, che prevede solo una procedura ordinaria e non straordinaria, come per gli altri insegnanti.
Concorso docenti religione cattolica: “solo” una procedura ordinaria
Ecco perchè la Federazione Gilda-Unams e lo Snadir hanno proposto un reclamo al Comitato europeo dei diritti sociali di Strasburgo per “denunciare la violazione di alcuni articoli della Carta sociale europea discendenti dalla ingiusta reiterazione dei contratti a termine degli insegnanti di religione cattolica”.
Il decreto scuola, prevede infatti l’indizione entro l’anno 2020, previa intesa con il Presidente della Conferenza episcopale italiana, di un concorso per la copertura dei posti per l’insegnamento della religione cattolica che si prevede siano vacanti e disponibili negli anni scolastici dal 2020/2021 al 2022/2023.L’unica agevolazione prevista è quella relativa al fatto che al concorso docenti religione una quota non superiore al 50 per cento dei posti messi al bando può essere riservata al personale docente di religione cattolica, in possesso del
riconoscimento di idoneità rilasciato dall’ordinario diocesano, che abbia svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione.
Concorso docenti religione: stabilizzazioni solo il 70% degli organici
Ad aggravare la misura, secondo Lo Snadir, è anche il fatto che gli organici, ai fini della stabilizzazione, saranno calcolati sul solo 70% delle disponibilità dei posti, situazione, questa, che discrimina i soli insegnanti di religione poiché per i docenti delle altre discipline le stabilizzazioni sono fatte su “tutti” i posti vacanti e disponibili.