C’è anche il concorso docenti religione da predisporre. Lo ha ribadito il neo Ministro Lucia Azzolina nel corso del primo incontro con i sindacati della scuola.
Concorso docenti religione: cosa prevede il decreto scuola
Infatti, il decreto scuola, prevede l’indizione entro l’anno 2020, previa intesa con il Presidente della Conferenza episcopale italiana, di un concorso per la copertura dei posti per l’insegnamento della religione cattolica che si prevede siano vacanti e disponibili negli anni scolastici dal 2020/2021 al 2022/2023.
Al concorso docenti religione una quota non superiore al 50 per cento dei posti messi al bando può essere riservata al personale docente di religione cattolica, in possesso del
riconoscimento di idoneità rilasciato dall’ordinario diocesano, che abbia svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione.
Concorso docenti religione: basterà per stabilizzare il precariato storico?
In origine si era parlato di un possibile concorso straordinario per i docenti di religione, che però non è stato poi approvato. Al momento, come scritto in precedenza, la riserva della metà dei posti messi a concorso, servirà infatti a stabilizzare non più di 3 mila precari di lungo corso.
Questo concorso ordinario, infatti, non soddisfa innanzitutto i sindacati, specie lo Snadir: “Purtroppo la Politica non ha voluto ascoltare le legittime richieste dei docenti precari di religione”, sostiene il sindacato col maggior numero di iscritti di religione in Italia.
“Per anni – continua lo Snadir – si è cercato di aggirare il problema del precariato di religione con interventi superficiali e non risolutivi, fino a quest’ultimo vergognoso e inaccettabile art.1-bis approvato. Tale ingiustizia ha trovato la sua giustificazione tra i paladini della ‘cultura dello scarto’”.
Il confronto a questo punto proseguirà in tribunale: “Di fronte a tale ingiustizia, lo Snadir proporrà iniziative per la tutela dei precari, sia presso i tribunali interni che presso le corti europee per la tutela del principio di uguaglianza e non discriminazione tutelati dalla nostra carta costituzionale, dalla carta di Nizza e dalla clausola 4 della direttiva 1999/70”.
Il sindacato ha anche inviato una lettera pubblica al presidente della Commissione Episcopale, che pur dicendosi “solidale con la preoccupazione e il disagio in cui versano tanti insegnanti di religione cattolica”, ha espresso soddisfazione per la procedura concorsuale per gli insegnanti di religione, creando non poche perplessità.