Anche Ivana Barbacci, segretaria generale della Cisl Scuola, si schiera contro il Decreto Ministeriale n. 32 del 26 febbraio scorso contenente le nuove misure per garantire la continuità dei docenti precari su posto di sostegno per l’anno scolastico 2025/26, anticipata con il DL scuola del 31 maggio 2024: la sindacalista dice, senza troppi giri di parole, che è sbagliato affidare alle famiglie la decisione di confermare il docente di sostegno del proprio figlio. “È un intervento – spiega ai microfoni della ‘Tecnica della Scuola’ – che noi giudichiamo in modo molto negativo. Purtroppo non siamo stati ascoltati: è una risposta sbagliata, perché si consegna all’indice di gradimento della famiglia la possibilità di avere continuità o meno”.
Barbacci ritiene “che questa è una operazione che va garantita dal sistema scolastico all’interno delle sue procedure”, con “condizioni amministrative che consentano agli insegnanti di aver garantita la presenza almeno per un biennio o un triennio”, così da “tutelare il diritto dei lavoratori e degli studenti. Ma questo non deve avvenire sull’onda del gradimento emotivo” dei genitori. La sindacalista sostiene poi che la sua organizzazione ha “molto rispetto delle famiglie e grande considerazione dei loro diritti”, però devono “svolgere il loro ruolo e non entrare nelle procedure amministrative”.
La Cisl Scuola è pronta ad andare quindi in tribunale contro quella che definisce “una carenza strutturale di tale intervento legislativo che affronteremo anche dal punto di vista giudiziario”. Per Barbacci “ci sono degli elementi di fragilità procedurale: la continuità didattica va garantita con delle regole trasparenti che diano anche giustezza delle graduatorie e della professionalità degli insegnanti di sostegno”.
La leader della Cisl Scuola, infine, si schiera contro le specializzazioni all’estero (“c’è un’incapacità delle Università di rispondere ai bisogni e coprire questo bisogno”), non sembra accogliere con entusiasmo i corsi di sostegno Indire (“è una risposta emergenziale su un problema profondo che deve necessariamente gestire il Ministero dell’Istruzione”), come ovviamente i tagli di organici e i mancati investimenti sul personale (“dobbiamo trovare la strada”).
Barbacci, infine, critica la mancata creazione di una condizione organica sul sostegno: serve la modifica del DPR 81, ovvero riformulare”, riducendolo, “il numero degli studenti per classe, solo così potremmo garantire l’organico di diritto e stabilizzare l’organico di fatto, avendo quindi più scuole e più tempo scuola”.
Tra le principali novità introdotte dal CCNL 2019/2021, spicca la previsione relativa alla retribuzione delle…
L’INPS con la circolare n° 60, in attuazione a quanto disposto dalla legge finanziaria n°…
Tensioni nel corso di una manifestazione ai Campi Flegrei, zona della Campania letteralmente martoriata, negli…
Nei video tutorial il prof Lucio Ficara spiega passo dopo passo come compilare la domanda di mobilità…
I piccoli alunni hanno deciso: stop all'obbligo di indossare il grembiule in una scuola di…
È ancora al centro del dibattito la maestra di un asilo parrocchiale in provincia di…