Gli insegnanti e il personale Ata non hanno bisogno di benefit e di prezzi scontati per viaggiare. E nemmeno di convenzioni per migliorare prestazioni e tempi per l’assistenza sanitaria che il ministro Giuseppe Valditara si sta impegnando di promuovere: chiedono, piuttosto, uno stipendio almeno in grado di reggere il passo dell’inflazione. A sostenerlo, con durezza, è la Flc-Cgil, commentando la circolare ministeriale che annuncia nuove convenzioni nel settore bancario per il personale della scuola.
L’accusa al Ministro: ricorre agli amati servizi privati
“Prima i treni, ora le banche e fra poco l’assistenza sanitaria. Il ministro Valditara crede di poter fare a meno del sindacato e stabilisce legami diretti con docenti, dirigenti e Ata, ricorrendo agli amati servizi privati”, si legge nella nota sindacale.
“Già qualche tempo fa, in veste di munifico e inedito sindacalista, il ministro stupì il mondo ottenendo sconti per il personale scolastico dalle compagnie ferroviarie e aeree. Il sottinteso era: non abbiamo soldi per gli stipendi ma vi diamo qualche mancia. Oggi è la volta delle banche, e si annunciano anche convenzioni con gli istituti sanitari per offrire al personale della scuola ‘condizioni agevolate per l’erogazione e la fruizione di servizi nel settore delle prestazioni di cura’. Si persevera con i benefit”, aggiunge il sindacato.
“Ora come allora – continua il sindacato guidato da Gianna Fracassi – riteniamo queste iniziative del tutto fuorvianti e prive di efficacia e, sulle cure sanitarie, vediamo un modo di procedere in sintonia con un governo che non stanzia risorse, ma annuncia mirabolanti operazioni a costo zero di riduzione delle file chilometriche e dei ritardi nelle prestazioni sanitarie. Un’operazione, quella del ministro, che irrobustisce la tendenza a foraggiare il privato”.
“Si faccia piuttosto il contratto di lavoro, stanziando risorse aggiuntive che coprano almeno il tasso di inflazione che si è mangiato gli stipendi dei lavoratori della scuola. Ogni altro provvedimento è solo un pannicello caldo”.
Valditara replica: la Cgil rifiuta il nostro Piano welfare
A stretto giro di posta è arrivata la replica del titolare del Mim. “La Cgil rifiuta le misure del Piano welfare che stiamo costruendo, e che intendiamo sempre più incrementare, per oltre un milione di dipendenti della scuola”, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
“Le agevolazioni previste dal Piano si aggiungono agli aumenti contrattuali: nessun Governo come quello attuale ha fatto così tanto per far salire le retribuzioni dei dipendenti della scuola. Evidentemente la Cgil preferisce la polemica politica al benessere dei lavoratori“, ha concluso il numero uno del dicastero bianco.
Le indennità di commissari? Offensive
Sempre in tema di compensi, qualche giorno fa la Uil Scuola Rua aveva alzato la voce per le indennità troppo basse, ferme al 2007, che percepiscono commissari e presidenti delle commissioni degli esami di maturità: a denunciarne l’inadeguatezza stavolta è stato l’Anief , che parla di “cifre a dir poco ridicole, quasi offensive per un insegnante che conduce con dedizione e impegno la sua missione educativa: come si fa a dare appena 399 euro lorde, che diventano meno di 200 euro nette, a un commissario interno e poco più ad uno esterno? Purtroppo, è solo una conferma del trattamento economico iniquo che continua ad avere il personale scolastico, vale anche per gli Ata, i cui livelli stipendiali rimangono ampiamente al di sotto dell’inflazione, mentre quelli di altri comparti, ad esempio del settore edile, si sono addirittura raddoppiati”.
Il sindacalista ha ricordato anche che “quasi sempre le prove e le riunioni legate agli esami finali del secondo ciclo termineranno non prima della decade di luglio e una volta terminate dovranno comunque rimanere a scuola per le attività estive, ad esempio per le verifiche e gli scrutini degli studenti che hanno fatte registrare uno o più debiti formativi. In tanti riusciranno a malapena a fruire le ferie previste per legge. Altro che tre mesi di vacanze”, ha concluso il leader dell’Anief.
I compensi per commissari e presidenti
Il sindacato ha anche ricordato le somme aggiuntive assegnate ai docenti per la funzione svolta per lo svolgimento, da docente o dirigente, dell’esame di stato della scuola secondaria di secondo grado, sono:
presidente 1.249,00 euro (in una commissione con due classi; è ridotto alla metà in una commissione con una classe sola);
commissario esterno 911,00 euro (in una commissione con due classi; è ridotto alla metà in una commissione con una classe sola);
commissario interno 399,00 euro (per una classe; se opera su più classi e/o commissioni, spetta una sola quota aggiuntiva);
al commissario sostituto del presidente viene data una maggiorazione del 10% del compenso spettante;
al segretario della sottocommissione nessun compenso;
al docente di sostegno, all’esperto del liceo musicale, all’esperto esterno nessun compenso;
al docente in sorveglianza durante le prove scritte nessun compenso;
al commissario delegato a sostituire il presidente, il cosiddetto vicepresidente, è attribuita una maggiorazione del 10% del compenso previsto per la funzione di commissario;
nessun riconoscimento economico aggiuntivo è previsto per il segretario verbalizzante della sottocommissione.