La solita estate caldissima per il fronte della scuola. Intervista al dirigente del sindacato Unicobas di Catania sulla situazione in Sicilia
Le lezioni sono terminate da diverse settimane, ma gli uffici scolastici territoriali e le segreterie didattiche delle scuole sono a lavoro per i trasferimenti.
Un lavoro sempre più impegnato con un numero sempre più ridotto di dipendenti. Nei grandi centri metropolitani così come nelle piccole realtà di provincia i rischi di un ingolfamento della situazione è altissimo.
A La Tecnica della Scuola, interviene Francesco Tomasello, docente e dirigente del sindacato Unicobas di Catania che da oltre 10 anni segue in modo costante le vicende della politica scolastica.
La chiamata diretta, per molti dirigenti, è una perdita di tempo e non sempre ha un riscontro dal punto di vista qualitativo. Cosa ne pensa?
Rappresentano il 5% dei dirigenti scolastici, in molti collegi “la maggioranza silenziosa dei presidi” ha impedito la presentazioni di mozioni che mettevano in discussione l’assunzione di responsabilità del collegio in materia di chiamata per competenze. Quasi tutte le organizzazioni sindacali dei dirigenti stanno utilizzando le problematiche di difficile gestione della 107 come materia che giustifichi consistenti aumenti stipendiali afferenti all’area V della dirigenza.
Io personalmente sono per il preside elettivo, da scegliere tra i docenti.
Negli uffici scolastici c’è sempre meno personale a fronte di un aumento della mole di lavoro. Come se ne esce?
Ho incontrato il dirigente dell’ambito territoriale di Catania, malgrado la ferrea opposizione di Cgil, Cisl, Uil, Snals, il ministro non ha contezza di quello che dice, gli uffici periferici brancolano nel buio, ci sono centinaia e centinaia di ricorsi sulla mobiltà. L’algoritmo della riforma è un noumeno kantiano. La Sicilia ha indici di dispersione scolastica, di bocciature e di abbandono del 25% nei tecnici e nei professionali e del 15% nei Licei. Tempo pieno e prolungato sono chimere, mentre aumentano le classi pollaio. Come Sindacato abbiamo presentato 37 richieste di Convocazione degli At degli Usr e dei dirigenti scolastici in Ispettorato del Lavoro.
E’ grave che i “pronta firma” a livello regionale non abbiano chiesto l’esame congiunto all’amministrazione su ogni singolo organico di scuola, lasciando da soli le Rsu e gli Rls. Le posso anticipare che in alcune scuole, vista la penosa situazione della qualità dell’offerta formativa e della salubrità degli ambienti scolastici, da Catania partiranno Atti Parlamentari di Sindacato Ispettivo, vedremo cosa risponderà la Fedeli.
Qual è la situazione a Catania?
L’istituto Alberghiero di Catania ha un organico sottodimensionato, con un numero di diversamente abili fuori norma classe per classe. L’Istituto Comprensivo di Grammichele ha subito tagli drastici, abbiamo chiesto la convocazione delle parti in Prefettura ed in Ispettorato, all’Ic Deledda di Catania, malgrado ispezioni della commissione consiliare scuola e del senatore Giarrusso, non si riesce ad ottenere l’esame sul rapporto alunni classe. All’ I.IS. C. Marchese di Mascalucia se chiedi numi sull’applicazione della riforma 107,finisci sotto procedure disciplinari, contenzioso pesante ci viene segnalato all’Ic Sciascia di Misterbianco ed all’Ic di Caltabiano. Non a caso ci siamo rivolti all’Ispettore del Lavoro, l’amministrazione regionale tende a coprire i dirigenti scolastici, sulla richiesta di accesso agli atti dei portatori di interessi generali, quindi del sindacato di base.
La ministra Fedeli ha detto che quest’anno le lezioni partiranno con tutte le cattedre coperte e senza più cambi di docenti. Ma sarà davvero così?
Assolutamente no, perché come al solito, ad anno Scolastico avviato ci saranno adeguamenti in organico, nuove cattedre e cattedre esterne. Ho messo in discussione circa 30 organici in Sicilia, davanti al silenzio dell’amministrazione non è rimasto che l’ispettorato del lavoro. Ma le sembra normale che alla Deledda il dirigente scolastico si oppone alle richieste dei consiglieri comunali e dei parlamentari nazionali di esame circa il rapporto alunni classi, spazi didattici e alunni ammassati come polli? Su questo in corso un’inchiesta parlamentare.
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