Vicenda decisamente assurda che vede coinvolti 87 fra docenti e Ata in provincia di Pistoia: da febbraio percepiscono 1 euro di stipendio. Perchè? Colpa di un funzionario dell’Ufficio scolastico regionale.
La vicenda
La storia viene riportata da Il Fatto Quotidiano, che racconta appunto come la vicenda iniziò ad agosto dell’anno scorso, quando i lavoratori ottennero un risarcimento dal Miur a titolo di indennizzo in quanto vantavano dei diritti stipendiali che non gli erano stati riconosciuti (per anni erano stati reiterati dei contratti a tempo determinato).
La legge stabilisce in questo caso che un indennizzo di questo genere deve essere tassato separatamente rispetto allo stipendio da dipendente pubblico. Ma ecco il nodo del problema: per un errore umano di un dipendente dell’Ufficio scolastico provinciale il risarcimento è stato inserito nella Certificazione Unica (Cud) e così ha fatto balzare in alto l’aliquota Irpef dei lavoratori della scuola, che dallo scorso febbraio hanno ricevuto soltanto 1 euro di stipendio, alcuni venti. “Di fronte all’evidenza il ministero dell’Economia, che gestisce tutti tabulati degli stipendi pubblici, ha ammesso l’errore e ci ha garantito che riporterà le buste paga alla normalità il prima possibile”, racconta la segretaria provinciale del sindacato Cisl Scuola, Catia Fagioli, a cui si sono rivolti i lavoratori sfortunati.
I tempi biblici per rimediare
Certamente gli 87 dipendenti da 1 euro di stipendio avranno avuto sulle prime pensieri “negativi” nei confronti del malcapitato dipendente dell’USR. Poi però, è inutile accanirsi, si saranno detti: si tratta di un errore umano. Può anche starci. Infatti adesso gli insegnanti e il personale ATA stanno fremendo e aspettando i tempi burocratici di risoluzione della vicenda che sono molto lunghi ed estenuanti, soprattutto quando devi pagare bollette e mantenere famiglia: “Quando ho ricevuto la prima busta paga da un euro a febbraio ho subito denunciato tutto al sindacato ma c’erano molti altri colleghi nelle mie stesse condizioni – racconta al Fatto.it Maurizio Pacini, professore di chitarra al liceo Musicale Niccolò Forteguerri di Pistoia – mi è arrivato un euro anche a marzo mentre ad aprile nella busta paga c’erano 200 euro, comunque uno stipendio troppo basso per un docente di scuola superiore. Rivolgendoci al ministero abbiamo subito chiesto l’immediato ricalcolo dello stipendio e di riavere quei soldi con la prima busta paga utile ma ci hanno risposto che ci sono dei tempi tecnici che servono per risolvere il problema. Ci sentiamo impotenti, in balia degli eventi e dei tempi della burocrazia italiana. Adesso siamo preoccupati: il mutuo che corre, le spese quotidiane e le bollette che si presentano puntuali. Come facciamo adesso?”.
Ricalcolo che tutti si augurano fortemente di ricevere a giugno, dato che i lavoratori docenti e ATA dovranno presentare la dichiarazione dei redditi.
Infatti la riflessione finale è questa: va bene l’errore umano del dipendente dell’Ufficio Scolastico. Ma è possibile che a causa della burocrazia da mesi 87 lavoratori sono pagati 1 euro?