Attualità

Docenti e personale Ata, causa Covid si prevede un netto aumento della malattia

Durante l’anno scolastico 2020/2021 è previsto, causa la grande paura per un possibile contagio da Coronavirus, un netto aumento della percentuale delle assenze per malattia.

Malattia anche per un banale raffreddore?

Non è solo un problema di docenti fragili, ma molto più diffusamente di docenti impauriti di stare a contatto per almeno 4 ore al giorno con classi numerose. Lo hanno dichiarato anche il Premier Conte e la Ministra Azzolina che la scuola non è un luogo magico dove il contagio non entra, è scontato che i docenti e il personale Ata sono a rischio contagio più di altre categorie di lavoratori.

Il rischio del contagio è molto alto per i docenti che, notoriamente, ogni anno scolastico sono soggetti a raffreddori, influenze e contagi vari, per lo stretto contatto che hanno in classe con gli studenti.

Appare molto probabile, se non addirittura certo, che non appena un docente dovesse avere anche un semplice raffreddore si metta immediatamente in malattia fino alla completa guarigione. Questo comportamento volto a tutelare la salute del docente e anche del personale Ata, comporterà inevitabilmente un netto aumento delle assenze per malattia da parte di tutto il personale scolastico.

Normativa sulla malattia di docenti e Ata

Il riferimento normativo che regola le assenze per malattia degli insegnanti a tempo indeterminato è l’art.17 del CCNL scuola 2006-2009.

Per il personale assunto con contratto a tempo determinato per l’intero anno scolastico o fino al termine delle attività didattiche, si applica invece l’art.19 comma 3 del CCNL 27.11.2007. Per quanto riguarda il personale di ruolo bisogna dire che il dipendente assente per malattia ha diritto alla conservazione del posto per un periodo di diciotto mesi.

Ai fini della maturazione del predetto periodo, si sommano, alle assenze dovute all’ultimo episodio morboso, le assenze per malattia verificatesi nel triennio precedente.

Se per esempio il docente si assenta per malattia nel periodo che va dal 14 novembre al 23 dicembre 2020, per un totale, riferito a questo singolo episodio di malattia di 40 giorni; il periodo triennale di riferimento, ai sensi del comma 1 dell’art.17andrà dal 23 dicembre 2017 al 23 dicembre del 2020.

Nel triennio su evidenziato, il docente ha diritto a 18 mesi di malattia, i primi nove mesi pagati al 100%, dal decimo al dodicesimo al 90% e poi fino al diciottesimo al 50%. Quindi nel suddetto periodo tutte le assenze per malattia si sommano sia agli effetti della determinazione della durata massima di 18 mesi sia agli effetti della retribuzione.

Nel comma 2 dell’art.17 esiste un’altra tutela che consente all’insegnante, che ne faccia regolare richiesta, la possibilità di assentarsi per un ulteriore periodo di 18 mesi in casi particolarmente gravi e accertati dall’Amministrazione, senza diritto ad alcun trattamento retributivo.

Terminati questi ulteriori 18 mesi, come previsto dal comma 4 dell’art.17 CCNL scuola, l’insegnante può essere dichiarato permanentemente inidoneo a svolgere qualsiasi proficuo lavoro, l’amministrazione può procedere, salvo quanto previsto dal successivo comma 5, alla risoluzione del rapporto corrispondendo al dipendente l’indennità sostitutiva del preavviso.

Molto più ridotte sono invece le tutele per il diritto alla malattia per i docenti precari. Infatti nell’art.19 comma 3 è scritto che il personale docente ed ATA assunto con contratto a tempo determinato per l’intero anno scolastico o fino al termine delle attività didattiche, nonché quello ad esso equiparato ai sensi delle vigenti disposizioni di legge, assente per malattia, ha diritto alla conservazione del posto per un periodo non superiore a 9 mesi in un triennio scolastico.

Per quanto attiene la retribuzione degli insegnanti precari è specificato nel comma 4 dell’art.19 suddetto che, fermo restando il limite dei 9 mesi in un triennio, in ciascun anno scolastico la retribuzione spettante al personale precario è corrisposta per intero nel primo mese di assenza, nella misura del 50% nel secondo e terzo mese. Per il restante periodo il personale anzidetto ha diritto alla conservazione del posto senza assegni.

Normativa malattia supplenze brevi

Nei casi di assenza dal servizio per malattia del personale docente, educativo ed ATA assunto con contratto a tempo determinato stipulato dal dirigente scolastico, si applica l’art. 5 del D.L. 12/9/1983, n. 463 convertito con modificazioni dalla legge 11/11/1983, n. 638. Tale personale ha comunque diritto, nei limiti di durata del contratto medesimo, alla conservazione del posto per un periodo non superiore a 30 giorni annuali,
retribuiti al 50%.

Lucio Ficara

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