Occorre estendere la copertura assicurativa dei rischi per la propria incolumità e salute che studenti e docenti affrontano ogni giorno andando a scuola: a sostenerlo è l’Inail, attraverso direttamente le parole del presidente dell’Istituto, Franco Bettoni.
Tra le azioni prioritarie future dell’Inail rientra “quella di proseguire il percorso già avviato per ampliare ulteriormente la platea destinataria della tutela assicurativa, attualmente composta da circa 21,2 milioni di lavoratori”, ha detto Bettoni in occasione della presentazione a Palazzo Montecitorio della Relazione annuale 2021.
Oggi tutele limitate
“Stiamo anche lavorando – ha aggiunto il presidente Inail – per razionalizzare la tutela degli insegnanti e degli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, tuttora frammentata e inadeguata rispetto alle mutate esigenze della collettività. Oggi, infatti, gli studenti hanno una tutela limitata solo a pochi e specifici rischi”, ha ricordato. E lo stesso vale per gli insegnanti.
In pratica, qualora vi sia un incidente durante l’attività scolastica (o per recarsi a scuola o nel tragitto per tornare a casa dal proprio istituto scolastico), l’Inail prevede una copertura assicurativa. Ma non sempre: per esempio nella scuola d’infanzia e primaria sono le scuole a dovere stipulare (spesso chiedendo un contributo ai genitori) assicurazioni private per coprire eventuali incidenti. E anche alle medie e superiori, gli ambiti di copertura Inps risultano limitati ad alcuni ambiti scolastici.
Inoltre, i parametri assicurativi risultano obsoleti (diverse condizioni andrebbero adeguate ai tempi) e anche l’entità economica per supportare il docente-studente oggetto del potenziale “sinistro” appare decisamente inadeguata.
Famiglie e docenti costretti a pagare di tasca loro
Tanto per capirci, le famiglie (ma anche gli stessi docenti) sono costrette ad integrare ogni anno la copertura assicurativa (per allargare ad esempio l’assicurazione anche alle visite culturali o alle gite scolastiche) attraverso dei contratti aggiuntivi (individuati dalle stesse scuole che coprono spesso una parte delle spese) stipulati con assicurazioni private. Quindi, i i costi per l’aggiunta di tutele supplementari (in genere qualche decina di euro l’anno) gravano sulle famiglie.
La prassi è stata citata dallo stesso presidente Inail, che si è soffermato sui rischi “previsti dal Testo unico del 1965, circostanza, questa, che ha comportato in quasi tutte le scuole l’attivazione di polizze private con oneri a carico delle famiglie”.
Le proposte già avviate a chi di dovere
Bettoni ha quindi detto che già “sono state ipotizzate alcune proposte di modifica della disciplina vigente, oggetto di interlocuzione con i competenti uffici ministeriali che ci auguriamo diano sostegno all’iniziativa”.
Bettoni ha anche ricordato che ci sono diversi precedenti che fanno ben sperare: sono interventi normativi hanno esteso l’obbligo assicurativo a specifiche categorie di lavoratori, ritenute meritevoli di tutela in base all’evoluzione del mondo del lavoro, con novità anche sulla regolamentazione dei rapporti di lavoro.
Dal 1° gennaio 2020 la copertura assicurativa è stata estesa ai rider; dal 1° gennaio 2022 ai lavoratori autonomi che operano nel mondo dello spettacolo e a partire dal 2023 verrà applicata a tutti i lavoratori sportivi subordinati.