La Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, il 5 settembre scorso sosteneva che i numeri in suo possesso di lavoratori fragili della scuola, che avevano fatto domanda di congedo per essere esonerati dall’insegnamento e dalle mansioni del personale Ata fino a quel momento, fossero tra le 200 e 300 unità. A distanza di una quindicina di giorni, i medici competenti delle scuole o la sede Inail oppure la sede ASP, avrebbero definito inidonei almeno 80 mila docenti e 20 mila del personale Ata.
In buona sostanza i lavoratori fragili di tutte le scuole italiane sarebbero, almeno per adesso, una media ponderata di circa 12 unità per singola istituzione scolastica. Tale media nasce da un’indagine fatta su più scuole di diverse province italiane di più regioni. Se questo numero venisse ufficializzato e quindi assumesse carattere definitivo, tenendo conto che in Italia ci sono oltre 8 mila Istituzioni scolastiche, servirebbero altre 100 mila supplenze da attivare immediatamente dalle graduatorie di Istituto.
Le scuole sono già generalmente in affanno per la mancanza di insegnanti sia per tanti posti vacanti per mancanza di titolari e sia per i congedi di malattia assegnati d’ufficio ai docenti ritenuti fragili.
Secondo un calcolo dei sindacati il rischio di arrivare a 300 mila supplenze già ad inizio anno scolastico è molto concreto. Se tale previsione fosse confermata dalla realtà, in molte scuole e per alcune classi di concorso, sarebbero necessarie migliaia di MAD per evitare di lasciare vuote le cattedre.
In matematica si dice che i numeri non mentono mai, per questo motivo i sindacati sono convinti che per l’anno scolastico 2020/2021 si potrà raggiungere un vero e proprio record delle supplenze.
Oltre 60 mila cattedre non assegnate in ruolo per mancanza di aspiranti, oltre 80 mila posti di sostegno ancora da assegnare dopo le assegnazioni provvisorie, altre 50 mila cattedre aggiuntive per la scuola del primo ciclo per fare fronte al distanziamento degli studenti che non dovrebbero utilizzare la Didattica a Distanza. Un problema gigantesco che dovrebbe portare ad avere qualcosa come 200/300 mila supplenze per l’anno scolastico 2020/2021, se si tiene conto anche dei docenti fragili. Tale problema, è giusto dirlo, viene puntualmente negato dal Ministero dell’Istruzione, anche se i numeri parlano chiaro e danno ragione alle stime presentate più volte dai sindacati.
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