Sì. In linea teorica un docente fragile potrebbe essere riconosciuto inidoneo alla didattica a distanza.
Ce lo spiega il nostro esperto di normativa scolastica Lucio Ficara nella diretta Facebook Tecnica della scuola live (per rivedere la diretta clicca qui) dedicata alla DaD.
Naturalmente dipende dalla patologia del docente, dal tipo di fragilità. Afferma il professore Ficara: “Ci sono forme di fragilità che impediscono al docente di stare per diverse ore al pc. Quindi non è detto che la DaD sia sempre più sicura della didattica in presenza.”
La domanda dell’utente
Su questo argomento si è agganciata una spettatrice della diretta, che ha chiesto:
Perché io lavoratore fragile non posso fare DaD e devo passare sul progetto a 36 ore?
La questione andrà definita a brevissimo, con nota ministeriale a chiarimento della conversione in legge del decreto Agosto (maxi-emendamento), nel quale si apre alla possibilità anche per i docenti in quarantena di potere lavorare a distanza.
Allo stato attuale “se un Dirigente, a conoscenza della fragilità di un docente, ha predisposto il dipendente a visita e il medico stabilisce che egli è idoneo al servizio, allora il docente resterà in servizio,” precisa il professore Ficara. “Ma se il medico stabilisce l’inidoneità, dato il rischio serio per la salute del docente qualora avvenisse un contagio in classe, in questo caso il docente andrà in malattia o sarà distaccato su altri compiti per i quali è ritenuto idoneo. Scatterebbero così le 36 ore lavorative entro un ruolo a carattere amministrativo.”